11 luglio, Commemorazione di Giorgio Ambrosoli: le proposte didattiche del CNDDU

Riceviamo e pubblichiamo.


Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani intende evidenziare la figura di Giorgio Ambrosoli, ucciso con tre colpi di pistola 357 la sera dell’11 luglio 1979 da un killer (William Joseph Aricò), assoldato da Michele Sindona, per una cifra pari a 25.000 dollari. Ambrosoli stava curando la liquidazione della Banca Privata Italiana del mandante del suo assassinio.
La vicenda finanziaria era molto intricata e coinvolgeva una parte importate della finanza italiana, del mondo politico, della mafia e del Vaticano: crack del Banco ambrosiano di Roberto Calvi; loggia massonica deviata P2 di Licio Gelli; IOR di Paul Marcinkus sono infatti gli “ingredienti” più salienti di un periodo storico enigmatico e cupo della nostra storia.

Ambrosoli era un avvocato, nonché commissario liquidatore. Nello svolgere il proprio compito si è imbattuto in dinamiche perverse, alle quali non volle cedere, che lo hanno condotto alla morte. Il suo nome si colloca decisamente tra i personaggi coscienziosi, retti, perseveranti, coraggiosi che hanno contribuito a far affermare i valori della democrazia e della giustizia; e induce ad una riflessione: la solitudine è nemica delle grandi lotte contro forze eversive ed è stata troppo spesso la condizione “naturale” di quanti abbiano voluto mantenere la propria integrità, difendendo interessi collettivi.
“Cercheranno in ogni modo di farmi scivolare su qualche fesseria. […] Lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il paese.” (Giorgio Ambrosoli)

L’ “eroe borghese” è stato definito dal giornalista Corrado Stajano e dalle documentazioni, interviste e articoli se ne possono dedurre il carisma pacato, la forza morale e l’alto senso dello Stato.
“… Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto (…). Abbiano coscienza dei lori doveri verso sé stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il Paese, si chiami Italia o si chiami Europa” (Giorgio Ambrosoli, lettera-testamento, datata 25 Febbraio 1975, che l’avvocato Giorgio Ambrosoli, scrisse alla moglie Anna Lorenza)

Il CNDDU invita gli istituti scolastici di secondo grado a realizzare percorsi tematici, nell’ambito dell’Educazione civica, interconnessi con l’educazione finanziaria che accompagnino gli studenti, anche mediante la conoscenza della storia di Ambrosoli, a sviluppare o simulare modelli etici diversi da quelli proposti solitamente dal settore finanziario.

Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU