Uniti si Può: “Manifestazioni a settembre: siamo con il sindaco, prima viene la salute degli astigiani”

Continua il dibattito sul futuro del “Settembre Astigiano”. Dopo il “no” odierno della Camera di Commercio al Festival delle Sagre e i molti dubbi manifestati nei giorni scorsi dal Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, sull’opportunità di organizzare o meno i tradizionali eventi astigiani, sul tema intervengono anche Michele Anselmo e Mauro Bosia, del gruppo consigliare “Uniti si Può”.

In questi anni di Giunta Rasero il Gruppo “Uniti si può” non è mai stato tenero con il Sindaco. – dichiarano in una nota stampa i due consiglieri – Non abbiamo fatto sconti e, dall’opposizione, continueremo a batterci negli interessi dei cittadini astigiani, primo fra tutti la tutela della salute.
Pertanto non ci convince affatto, anzi ci stupisce, visto quanto accaduto in Piemonte con la pandemia, che il Presidente della Regione Cirio e il Vicepresidente Carosso spingano, anche in modo scomposto e sui giornali, affinché a settembre si svolgano le Manifestazioni astigiane. In questo dibattito sui giornali ci schieriamo con quanto affermato dal Sindaco Rasero. – proseguono – La passione del primo cittadino di Asti per il Palio è riconosciuta da anni e da tutti. Eppure Rasero ha giustamente affermato due chiari concetti: il primo che Asti e provincia hanno vissuto, con l’emergenza COVID, un periodo terribile, con un Ospedale giunto ai limiti massimi di tenuta operativa; il secondo che prima di tutto viene la salute degli astigiani e il Sindaco, come primo responsabile della salute della sua comunità, deve subordinare a tale concetto tutto il proprio agire“.

I due consiglieri si soffermano poi sull’atteggiamento della Regione, una delle più colpite d’Italia dal Covid-19.

“Pare strano che la Regione Piemonte – continuano Anselmo e Bosia – non comprenda la gravità del tema, soprattutto in considerazione del fatto che tutti gli esperti sanitari affermano che l’infezione non è scomparsa né debellata e che potrebbe riesplodere in autunno. Una regione fra le più colpite in Italia dal COVID, una Regione che, fuor di polemica, non ha mostrato la necessaria capacità operativa per contrastare la pandemia al punto da insediare tre task force diverse, rimuovendo diverse figure apicali, mostrando ritardi macroscopici nell’esecuzione dei tamponi, lasciando soli i Medici di famiglia, ritardando la fornitura dei Dispositivi di protezione, perdendo le mail, subendo, unica Regione in Italia, scioperi e manifestazioni da parte degli operatori della sanità. L’elenco potrebbe continuare e, solo per rispetto verso coloro che hanno pianto i propri cari, non ci addentriamo sulla problematica R.S.A. in Piemonte attendendo le conclusioni del lavoro della Magistratura”.

Rivolgendosi in particolare al vicepresidente Carosso, Anselmo e Bosia ribadiscono che sul futuro delle manifestazioni locali “è il Consiglio comunale di Asti che dovrebbe esprimersi,“, mentre, secondo loro, la Regione, invece che occuparsi degli eventi astigiani “deve dirci cosa sta facendo per escludere una ripresa dell’infezione, deve dirci come le scuole riapriranno in sicurezza, deve dirci come la Regione pensa di tutelare l’infanzia, infine deve dirci a che punto sia la Regione relativamente alla problematica del “tracciare e testare” la popolazione per prevenire una possibile nuova diffusione del virus visto che continuiamo a registrare contagi quotidiani in Piemonte.”

Non siamo aprioristicamente contro le Manifestazioni a settembre – concludono i due Consiglieri di “Uniti si può” – ma affermiamo che potranno svolgersi solo con l’assoluta garanzia per la salute degli astigiani e quindi in quelle condizioni di sicurezza molto difficili, se non impossibili da attuarsi, nei casi di massimo affollamento. Queste cose il Sindaco Rasero le sa, portandone le responsabilità, non solo per oggi ma per la storia: ci fidiamo di lui e siamo sicuri che non sarà certo Carosso a decidere per gli astigiani.”