#Ripartiamoinsieme: Caritas e Gruppo Cr Asti in aiuto alle fasce più deboli

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Con l’avvio della fase tre il tema della ripartenza viene posto all’ordine del giorno della vita dei territori, delle imprese, delle famiglie e dei singoli. Alcuni per forza propria e altri con il sostegno delle misure nazionali e locali messe in campo riescono a immaginare e programmare percorsi di riavvio. Altri, invece, gravemente provati dagli esiti economici del tempo di lock down, fanno ancora molta fatica. In modo particolare imprese unipersonali, alcuni settori del commercio al dettaglio, esercizi che rendono servizi alla persona, piccoli artigiani.

Al loro fianco anche molte famiglie già prima del Covid interessate dalla povertà conclamata o nelle sue forme più recenti: famiglie monoparentali, working poors, anziani soli a basso reddito, precari o lavoratori irregolari. Entrambe hanno iniziato a rivolgersi alla rete delle Caritas del territorio per un sostegno a volte indispensabile e urgente.

Per offrire loro un segno di prossimità e una opportunità, di semplice gestione e di immediato aiuto, le 17 Caritas Diocesane di Piemonte e Valle d’Aosta, in connessione anche con Caritas Ambrosiana e Caritas Diocesana di Padova, danno vita alla iniziativa #Ripartiamoinsieme – mettiamo in circolo la solidarietà, opportunità di piccola liquidità per la ripartenza che si apre ad una circolarità solidale verso le fasce più deboli della società.

Il progetto, realizzato grazie alla erogazione economica del Gruppo Bancario Cassa Risparmio di Asti – Banca di Asti e Biver Banca e iniziato sui territori nei primi giorni di giugno è stato presentato questa mattina, giovedì 25 giugno, presso il Centro Formazione Banca di Asti alla presenza del vescovo di Asti, Mons. Marco Prastaro, Beppe Amico, direttore Caritas Asti e coordinatore gruppo di gestione del progetto, Carlo Demartini, Amministratore Delegato del Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di Asti. Collegati in videoconferenza il presidente del Gruppo Cr Asti, Giorgio Galvagno, e Pierluigi Dovis, direttore Caritas Torino e Delegato Regionale Caritas Piemonte e Valle d’Aosta.
L’incontro è stato moderato da Don Dino Barberis, Direttore di Gazzetta di Asti.

Dopo il breve intervento di Giorgio Galvagno, che ha portato il saluto del Gruppo Cr Asti e ha ringraziato i dipendenti per la loro sensibilità e generosità, e il saluto del Vescovo di Asti, Marco Prastaro che ha spiegato la genesi del progetto con la metafora “si dice che per schiacciare un pidocchio servono due dita…” per spiegare come senza la presenza della generosità della Banca da una parte e la competenza della Caritas dall’altra non si sarebbe riusciti a realizzare l’iniziativa.

L’amministratore delegato del Gruppo Cr Asti, Carlo Demartini, ha spiegato: “In piena crisi sanitaria ci siamo chiesti cosa potevamo fare come azienda e abbiamo proposto ai dipendenti di destinare parte del premio di produttività ad un intervento sanitario; la risposta è stata molto positiva e abbiamo raccolto 2,2 milioni di euro. Abbiamo sostenuto gli ospedali di Asti, Biella e Vercelli, ma poi è emersa anche l’emergenza sociale per cui abbiamo deciso di destinare parte dei fondi per questa esigenza, contattando chi era in grado di fare interventi come questi, cioè la Caritas.”

Sono stati poi Beppe Amico e Pierluigi Dovis a spiegare come funzione il progetto: “Si tratta di un’occasione di piccola liquidità per aiutare la ripartenza rivolta alla piccola impresa, al commercio al dettaglio, ai servizi alla persona, a cui viene dato un sostegno, al massimo di 2000 euro, non vincolato a restituzione, ma a fronte di una disponibilità alla circolarità, vale a dire offrire i propri servizi alle persone in difficoltà. Il progetto si basa su tre principi: tempestività dell’intervento, con un istruttoria snella e il bonifico in tre/quattro giorni dalla definizione del patto d’aiuto; la flessibilità della modalità e dei destinatari; la generatività dell’esodo, vale a dire la catena di solidarietà.”

La cifra complessiva destinata alle Caritas piemontesi è di 330 mila euro, non è previsto un bando ma si passa tramite i centri d’ascolto (solo in provincia di Asti sono 18, e a breve 19).
Altri 80mila euro sono stati destinati all’ostello della solidarietà di Lecco, mentre 40mila euro al Fondo della Rete dei centri vicariali di Padova, territori in cui il gruppo bancario opera.

 

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