Rientro a scuola a settembre: cosa spetta ai Comuni e cosa alle Istituzioni Scolastiche

Più informazioni su

Si torna a scuola il 14 settembre in presenza. Al rientro bisognerà garantire un metro di distanza tra gli studenti. Le mascherine per ora non sono obbligatorie (l’obbligo sarà valutato dal Comitato Scientifico due settimane prima dell’inizio delle lezioni a seconda dell’andamento del contagio).

Questi i punti fermi delle linee guida pubblicate dal Ministero dell’Istruzione. Su tutto il resto (spazi, aule, ingressi e uscite differenziati, ingressi scaglionati, didattica a distanza, formazini di gruppi, trasporto scolastico) il Piano Scuola 2020/2021 dà delle tracce, lasciando completa libertà di movimento alle scuole in nome della loro autonomia scolastica “introdotta nell’Ordinamento nazionale più di venti anni orsono, è strumento privilegiato per elaborare una strategia di riavvio dell’anno scolastico che risponda quanto più possibile alle esigenze dei territori”.

Oltre alla valorizzazione di forme di flessibilità viene fatto inoltre riferimento ai “Patti educativi di comunità”: “per la più ampia realizzazione del servizio scolastico nelle condizioni del presente scenario, gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sul territorio, le realtà del Terzo settore e le scuole possono sottoscrivere specifici accordi”.

Le decisioni da prendere quindi sono allargate (o scaricate) in primis ai Comuni con l’obiettivo ultimo“di fornire unitarietà di visione ad un progetto organizzativo, pedagogico e didattico legato anche alle specificità e alle opportunità territoriali che prevedono accordi”.

Permangono comunque competenze specifiche di enti locali e istituzioni scolastiche che nelle stesse linee guida vengono riportare in uno schema. Anche in questo caso però si evidenzia il “carattere puramente indicativo delle rispettive competenze” in quanto “è sempre possibile prevedere una convenzione tra Ente locale competente e Dirigente scolastico per adattare, previa copertura economica concordata tra le parti, il riparto delle stesse alle esigenze dell’Istituto”.

Di seguito l’allegato tecnico delle rispettive competenze di Enti locali e istituzioni scolastiche

COMPETENZE DELL’ENTE LOCALE

– acquisto arredi, salvo diverse intese
Esempi di lavori di manutenzione ordinaria:
– opere di riparazione
– finiture
– efficientamento dell’impiantistica
– verniciatura di porte e garage
– rivestimenti interni ed esterni
– scale retrattili
– sistemazione comignoli e impianti per l’estrazione del fumo
– sostituzione di elementi tecnologici obsoleti per ascensori
– impermeabilizzazioni tetti e terrazze
– sostituzione grondaie e pluviali
– riparazione ringhiere e parapetti
– Sfalcio erba, sistemazione spazi esterni di pertinenza della scuola
– sostituzione persiane mantenendo caratteristiche preesistenti
Esempi di lavori di manutenzione straordinaria:
– sostituzione degli infissi di forme e misure diverse
– sostituzione sanitari e ristrutturazione servizi igienici
– realizzazione opere strutturali di pertinenza
– sostituzione caldaia
– rifacimento scale recinzioni, muri di cinta e cancellate
– tramezzi
– interventi strutturali
– consolidamento strutturale e fondazioni

COMPETENZE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
– Spese di pulizia ordinaria, straordinaria, igienizzazione e sanificazione ambientale straordinaria in caso di necessità (ove prescritta dalle autorità sanitarie e in presenza di un caso di infezione Covid-19 conclamato);
– ridefinire l’utilizzazione degli spazi, acquisto arredi, salvo diverse intese, ai sensi dell’art. 231 del DL 34/2020;
– misure gestionali nel rispetto delle norme di prevenzione del rischio e di protezione dei lavoratori e degli utenti;
– acquisto e posizionamenti di dispositivi di protezione collettiva e individuale (dispositivi di protezione anti Covid, guanti, mascherine, barriere di protezione in postazioni di accoglienza o segreterie, gel igienizzante, saponi…);
– interventi di manutenzione minuta, come indicati nella Circolare MIUR del 5 gennaio 2019, n. 745;
– tinteggiatura piccoli ambienti;
– la valutazione dei rischi e la stesura e aggiornamento costante del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), individuando, programmando e attuando le misure di prevenzione e protezione, ivi compresa l’informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori e degli studenti (quando equiparati a lavoratori), l’organizzazione dell’emergenza e la promozione della cultura della sicurezza rivolta agli allievi e al personale.

Alla luce di quanto indicato, archiviati ormai gli esami di maturità, è necessario che amministratori locali e dirigenti scolastici facciano il punto dell’esistente (aule, laboratori, ingressi, palestre) attraverso una mappatura in modo da capire come gestire ed organizzare gli spazi e procedere con eventuali interventi e acquisti.

Davanti solamente due mesi di tempo.

 

 

Più informazioni su