Piemonte, dispositivo emergenza territoriale: i sindacati richiedono l’apertura di un tavolo di lavoro

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta inviata da alcuni sindacati delle Professioni Infermieristiche, dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato alla Cortese Attenzione del Presidenza Regione Piemonte, Dottor Alberto CIRIO, alla V Commissione Regionale Permanente, Dottor Angelo DAGO, e alla IV Commissione Regionale Permanente, Dottor Alessandro STECCO.


Oggetto: Dispositivo emergenza territoriale

Lo stravolgimento globale determinato dal COVID19 ha reso necessaria la riconfigurazione del dispositivo di risposta presidiato dalle Forze di Polizia, dal Soccorso Tecnico Urgente e dall’Emergenza Sanitaria territoriale, approfittando del cosiddetto “tempo di pace”.

Le criticità del meccanismo di allarme attraverso il 112 erano già state illustrate a questa e alla precedente amministrazione, ma vista l’indicazione sciagurata di rivolgersi al servizio per informazioni sul Virus, o per ottenere i tamponi a domicilio, temiamo di non essere stati sufficientemente chiari.

Sul campo vi sono stati molti problemi destinati comunque a ripresentarsi in assenza di misure correttive, la necessità di sanificare ogni ambulanza intervenuta ha triplicato i tempi del soccorso, sottraendo risorse preziose alla collettività; le stazioni di decontaminazione potevano essere implementate dal soccorso tecnico urgente, anche al di fuori degli ospedali, strutture che dovevano essere comunque protette negli accessi.

Chiediamo da molto tempo una riconfigurazione del dispositivo di emergenza in chiave “interforze”, un’esigenza presentata l’anno scorso attraverso il Manifesto “Piemonte Sicuro” all’allora candidato Presidente Cirio, che ne sottoscrisse i contenuti senza esitazione. L’applicazione delle misure elencate oltre ad aumentare la capacità di risposta dell’intero apparato avrebbe prevenuto molte situazioni critiche.

Non ci limiteremo a presentare un elenco di problemi, l’assenza di misure protettive nei confronti del personale di prima linea impone il contrasto sul nascere di qualsiasi strategia futura che metta a rischio la collettività e i lavoratori.
Per queste ragioni, vista l’inutilità delle audizioni precedenti presso le Commissioni in indirizzo, nel rispetto del Vostro e del Nostro tempo, richiediamo l’apertura di un tavolo di lavoro che adotti soluzioni orientate ad una filosofia dell’intervento comune, pur declinando nel dettaglio le specificità per ogni singolo ente. Vi sono in tal senso esempi virtuosi in altre Regioni italiane, ad esempio il Veneto e L’Emilia Romagna.
Rimaniamo in attesa di una vostra rapida risposta.

Professioni Infermieristiche
NURSIND: COPPOLELLA
Vigili del Fuoco
CONAPO: MAGLIONE
UIL PA VVF: MOLINO
CONFSAL: ASTRELLA
FNS CISL: MAZZITELLI
Polizia di Stato
SIULP: BRAVO
SAP: PERNA