NurSind Asti: “Una doverosa precisazione”

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Riceviamo e pubblichiamo.


Il 26 marzo scorso, in piena emergenza COVID-19, nella mia veste di Segretario Territoriale di NURSIND ho diffuso un comunicato dai toni molto forti, riportato anche da giornali locali online.
Nel testo si stigmatizzava il comportamento dell’ASL AT, attribuendo all’Azienda sanitaria la soppressione di una voce stipendiale (l’indennità rischio radiologico) per gli infermieri del Blocco operatorio chiamati a prestare il loro servizio nei neo istituiti reparti COVID.

L’indennità in realtà è stata mantenuta.
Ho già avuto modo di dire che l’errore in cui sono incorso può spiegarsi alla luce del fatto che, al momento della destinazione ai reparti COVID-19, è stato esposto al personale un elenco di rischi nel quale il rischio radiologico non era più ricompreso, ingenerando l’errato convincimento che fosse stata eliminata anche la relativa indennità.

Sarebbe stato inaccettabile per quegli infermieri che, chiamati ad affrontare l’emergenza in prima linea, si sarebbero visti tagliare il trattamento economico anziché ottenere un qualche compenso aggiuntivo: in quei giorni, peraltro, non si era ancora ottenuta alcuna certezza in merito all’estensione dell’indennità contrattuale malattia infettive al personale operante nei perimetri COVID.
In un momento di tale emergenza, ho ritenuto indispensabile espormi in prima persona per garantire il rispetto dei diritti agli infermieri che confidano nel mio operato, ma la drammaticità della situazione mi ha condotto ad esasperare i toni, senza che avessi tuttavia alcuna volontà diffamatoria.

Esprimo il rammarico per il travisamento delle mie parole che, oggettivamente, non hanno alcuna portata offensiva. Se qualcuno della ASL si è sentito “leso”, mi scuso per il disagio arrecato.
Nel fare ammenda sul mio comportamento, che riconosco essere stato eccessivo nei toni, confido nel prosieguo del confronto nei termini più ampiamente costruttivi.

In fede
Gabriele Montana
Segretario Territoriale Nursind Asti

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