“Lettere allo psicologo”: Sos donna lancia la corrispondenza on line

Sul sito web pubblicati i primi cinque quesiti a cui risponde il dottor Pellegrino Delfino

Domande e risposte sulla violenza in casa, il disagio interiore, i mille perché delle donne: progetto pilota nel panorama piemontese, SOS donna lancia “Lettere allo psicologo”, spazio di corrispondenza on line ospitato sul sito web sos-donna.it

Le prime cinque lettere sono già pubblicate, accompagnate dalla risposta del dottor Pellegrino Delfino, psicologo e psicoterapeuta. Le donne, per lo più giovani, raccontano e interrogano l’esperto: c’è chi ha vissuto con un padre violento, fino a scappare di casa e cambiare città: “Oggi ho 20 anni, studio all’università, penso a lui e mi chiedo che cosa fa, come vive. Dentro di me, sento che dovrei cancellarlo ma non ce la faccio. E’ sempre mio papà… e questo mi tormenta”.

Altre domande allo psicologo: perché ripetiamo sempre lo stesso errore? Essere troppo empatici con gli altri potrebbe farci perdere la strada? E poi la paura di non riuscire a tornare alla normalità dopo il lungo isolamento imposto dal lockdown.

“Il servizio di corrispondenza on line – spiega Silvana Nosenzo, presidente dell’Associazione culturale Agar, ideatrice di SOS donna – è rivolto a chi ritiene più adatto un approccio basato sulla comunicazione scritta e garantisce la possibilità di rivolgersi allo psicologo senza esporsi direttamente almeno nella fase iniziale. Tenuto conto dell’esperienza di Agar, questa modalità ci pare particolarmente congeniale alle giovani donne. Ogni settimana le lettere saranno pubblicate, garantendo la dovuta riservatezza, su sos-donna.it con le risposte dello psicologo in modo che possano servire da stimolo e come riflessione a un’utenza più allargata”.

L’iniziativa, innovativa per le modalità adottate, costituisce una delle azioni della seconda edizione di SOS donna, progetto sostenuto dalla Regione, ed è attuata con la collaborazione del Centro antiviolenza L’Orecchio di Venere, in particolare degli avvocati Rosa Gligora e Francesca Maccario.

Con loro e la presidente di Agar ha fatto il punto, nei giorni scorsi, il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Carosso, che sottolinea: “Mai come adesso i dati ci dimostrano la necessità di non abbassare la guardia sul tema della violenza. La scelta di presentare anche un servizio gratuito di corrispondenza on line costituisce una interessante sperimentazione che ci permetterà di instaurare un dialogo con le donne più timorose a manifestare la propria situazione: a volte prendere coscienza del clima di violenza famigliare e confrontarsi con uno psicologo può essere il primo passo, per la vittima, per iniziare un percorso di sicurezza e cura”.

Chi intende rivolgersi al dottor Delfino può inviare una mail al seguente indirizzo: psicologo@sos-donna.it. Sul sito web la sezione dedicata alle lettere è illustrata da una significativa immagine: “Libertà” di Virginia Roberto, studentessa al Liceo Artistico “B. Alfieri” di Asti.

Intanto entra nella rete di SOS donna anche l’Associazione Mani Colorate (lotta al bullismo e cyberbullismo). Una ventina i soggetti istituzionali e non che promuovono o collaborano con il progetto di Agar: Consiglio regionale (Consulta delle Elette del Piemonte), Anci Piemonte, Asl AT, Cisa – Asti Sud, Cogesa, Istituto Monti, Israt, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Prefettura, Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Consigliera di Parità della Provincia, Comune di Asti, Centro antiviolenza provinciale L’Orecchio di Venere, Ordine degli Avvocati di Asti, Associazioni Libera, Mani Colorate, Piam e Rinascita.

Nella foto: il vicepresidente Carosso con Silvana Nosenzo di Agar (a sinistra), gli avvocati Rosa Gligora e Francesca Maccario dell’Orecchio di Venere