La Posizione del Pd Cittadino e Provinciale sull’elezione del nuovo Presidente della Fondazione Cr Asti

Riceviamo e pubblichiamo


Abbiamo appreso con sorpresa, da fonti giornalistiche, che alla fine i candidati alla Presidenza della Fondazione sono Maria Teresa Armosino e Mario Sacco .
Un vero colpo di teatro perché, le modalità quasi “carbonare” di pubblicazione del bando sul sito della Fondazione lasciavano veramente poco spazio alla presentazione delle candidature (avremmo oggettivamente preferito una procedura più trasparente che avesse concesso ai potenziali candidati una congruo lasso di tempo per proporsi) e perché entrambi i pretendenti sono riconducibili all’area politica del centro destra.
A memoria storica del nostro partito, non era mai capitato che a sfidarsi per ricoprire il ruolo in Fondazione fossero due importanti figure della stessa espressione politica.
Se non altro il nuovo Consiglio di Indirizzo, a differenza delle altre volte, avrà la possibilità di valutare i rispettivi programmi e di scegliere, e ciò non può che essere positivo; certo il rammarico di non vedere più candidati è tanto.

Come Partito Democratico cittadino , anche in questa occasione, intendiamo mantenere un profilo responsabilmente neutro perché non siamo interessati a operazioni di mero potere, ma ancora una volta ci appelliamo alla competenza.
Più ancora di altre realtà economiche, che prevedono nomine pubbliche, la Fondazione bancaria, per il suo legame con il territorio e per i suoi scopi di utilità sociale e di promozione locale, svolge un ruolo fondamentale per il tessuto sociale ed economico di questa provincia; per questo merita di avere una guida all’altezza delle ardue sfide che si imporranno, anche alla luce della crisi economica conseguente alla pandemia Covid -19. Una Presidenza, pertanto, che sappia coinvolgere tutti gli stakeholders nell’elaborazione di organico e ambizioso progetto di sviluppo territoriale.

Astiss e Fondazione Musei dovranno, a nostro modo di vedere, rappresentare i perni della svolta economica della città, diventando sempre di più obiettivi strategici e cogliendo tutte le opportunità che verranno fornite dal piano di rilancio Nazionale. Sotto quest’aspetto, pensiamo che, il nuovo presidente dovrà rivedere, insieme agli altri enti, la composizione dei rispettivi consigli di amministrazione al fine di individuare una classe dirigente competente e dei presidenti che possano dedicarsi esclusivamente a lavorare per individuare le strategie efficaci nei loro settori.
Un’ altra importante partita sarà la cessione di una consistente quota di partecipazione nella Banca, come previsto dall’accordo Acri/Mef, e il reinvestimento in attività che siano in grado di assicurare un adeguato livello di redditività e diversificazione per continuare a supportare il tessuto culturale, sociale e promozionale dell’Astigiano.

Ci auguriamo, sotto questo aspetto, che la Fondazione abbandoni in parte il tradizionale compito di bancomat del territorio con finanziamenti a pioggia, alzi l’orizzonte e compia un salto di qualità nell’orientarsi sempre più nella progettazione e realizzazione di progetti strategici innovativi propri, e anche, nel supportare lo sviluppo del territorio, ad esempio, attraverso il venture capital.
Una Fondazione che faccia meno l’azionista di riferimento della Banca per diventare sempre più punto di riferimento per il mondo del terzo settore con progetti specifici sul sociale tesi alla coesione e inclusione, nonché motore, alternativo ai canali tradizionali, dello sviluppo locale per favorire la mobilità sociale (l’ascensore delle opportunità è fermo da troppo tempo anche nei nostri territori).
Percorso già intrapreso dalle grandi fondazioni Italiane con le quali sarebbe auspicabile avviare

Mario Mortara PD Circolo Asti

In merito al dibatto di questi giorni sulla futura Presidenza alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, il Partito Democratico ribadisce che la competenza deve essere il criterio guida per chi andrà a ricoprire un ruolo di così elevata importanza per il nostro territorio. Nel segno del cambiamento, nel rispetto degli amministratori locali, dei nostri concittadini tutti, chi guiderà l’ente Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dovrà essere in grado di interpretare con nuove spinte e nuove logiche le esigenze di un territorio fortemente in crisi e in difficoltà. Oggi più che mai si chiederà coraggio nelle scelte, trasparenza dei percorsi, condivisioni con tutti i soggetti per rappresentare al meglio le esigenze della nostra provincia, anche in un quadro di rapporti con i territori limitrofi ma non solo. L’auspicio del Partito Democratico è che da lunedì prossimo chi ricoprirà il ruolo alla presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, saprà dialogare con nuova autorevolezza con il mondo economico e sociale della città e della provincia, senza trasformare questa istituzione nel luogo dove regolare i conti di una politica sempre più lacerata.

Riccardo Fassone Segretario Provinciale