I dati sui contagi nelle RSA di Asti fanno discutere. I Familiari vogliono chiarezza

Lo scorso 28 aprile i Consiglieri Comunali di minoranza Angela Quaglia, Michele Anselmo, Mauro Bosia e Mario Malandrone, chiesero, con un’interpellanza scritta (per leggerla clicca QUI) in cui chiedevano al Comune di Asti e all’Asl informazioni sui contagi tra il personale sanitario e gli ospiti nelle RSA di Asti. All’interpellanza, è giunta risposta scritta a firma dell’Assessora alla Sanità del Comune di Asti Mariangela Cotto in data 28 maggio, riportando i dati forniti dall’Asl in data 8 maggio 2020.

Pubblichiamo dunque il report e le considerazioni dei quattro consiglieri in merito alle risposte ricevute e ai tempi di ricezione.


Il 28 aprile scorso, in qualità di Consiglieri comunali di Asti presentavamo un’interpellanza “a risposta scritta” al Sindaco Rasero e all’Assessore Cotto, da rivolgere alla Direzione Generale della ASL AT. Chiedevamo loro di rivolgere alla Dirigenza dell’ASL AT una serie di domande per avere dati ufficiali: quanti operatori sanitari dell’Asl sono stati contagiati dal COVID (suddivisi per reparto, mansione e ststo della malattia)? Quante persone anziane sono state contagiate nelle diverse R.S.A. di Asti? E Quanti dipendenti delle stesse? Chiedevamo inoltre di conoscere i tempi del ritorno alla normalità dell’Ospedale e di conoscere le strategie regionali per il quadrante sud orientale.
La risposta ci è giunta il 28 maggio, un mese dopo. Dobbiamo dire che la direzione dell’Asl è stata solerte. Essa in data 8 maggio, con protocollo n. 25578, ha fornito risposta scritta a Sindaco e Assessore: tempo ragionevole considerato che l’interpellanza prevedeva un lavoro di estrazione e verifica dei dati. Dall’8 maggio, per una banale trasmissione tramite mail che comporta un minimo lavoro, Sindaco e Assessore hanno impiegato ben 20 giorni per farci pervenire la risposta: arrivata per l’appunto il 28 maggio 2020 con protocollo n. 43902. Come deve essere interpretato un così grave ritardo ? Sindaco e Assessore hanno studiato la risposta Asl per 20 giorni? Hanno avuto difficoltà nell’analizzare i dati e nel comprenderli? O, semplicemente, hanno deliberatamente voluto trasmettere la risposta in ritardo? Non vorremmo che gli Amministratori si trincerassero dietro il non funzionamento degli uffici, parrebbe una scusa non plausibile che scarica le responsabilità sul personale.

Dalla risposta, comunque, apprendiamo che la riunione di quadrante si è svolta ma che alla stessa non hanno partecipato rappresentanti di Asti. Cosa sa il Sindaco Rasero di questa riunione ? Visto che Asti è stata tagliata fuori, il Sindaco sta forse pagando lo scontro avuto con l’Assessore Icardi ?
Nel merito, la Direzione Asl ci dice, molto puntualmente, che gli operatori dell’Azienda che hanno contratto il virus all’8 maggio sono stati 72: tale numero viene suddiviso secondo i profili professionali e secondo le eventuali degenze, convalescenze e rientro sul lavoro a guarigione avvenuta. L’Azienda scrive inoltre che i servizi stanno riprendendo a funzionare in modo graduale. Considerando che la risposta é dell’8 maggio possiamo dire che, ad oggi, la normalità, soprattutto per gli interventi chirurgici, è una meta che pare ancora lontana.
Appare invece inquietante la risposta che viene fornita relativamente al contagio all’interno delle R.S.A. Riportiamo integralmente due tabelle presenti nella risposta:
1) tabella relativa alla situazione positivi/negativi tra ospiti e operatori delle R.S.A. che riportiamo.

dati rsa asti

2) una seconda tabella con la disaggregazione degli anziani positivi nelle diverse R.S.A. con evoluzione della malattia.

rsa approfondimento

In considerazione del fatto che la Asl fornisce con la risposta un primo step di dati che arriva sino a prima dell’8 maggio u.s., giorno nel quale è stata definita e trasmessa la risposta dell’Azienda, in considerazione del fatto che in venti giorni né il Sindaco né l’Assessore Cotto si sono posti interrogativi, riteniamo di dover ripresentare nuova interpellanza chiedendo che siano forniti i dati già richiesti per le R.S.A. a partire dall’8 maggio sino ad oggi. [Consultabile qui –> interpellanza rsa 4 giugno]

Questa richiesta, non solo perché siamo stati sollecitati da famigliari di degenti o ex degenti delle R.S.A., ma proprio perché i dati forniti nella risposta implicano l’esigenza di report periodici continuativi volti a determinare l’evoluzione della pandemia nelle strutture per anziani.
Il quesito si pone a maggior ragione quando l’Asl, nella seconda tabella, fornisce dati riguardanti l’evoluzione della malattia solo per gli ospiti delle strutture riscontrati positivi. Non vengono forniti dati dell’evoluzione della malattia per il personale contagiato nelle strutture. Inoltre nella tabella sono riuniti in un solo gruppo gli ospiti asintomatici e quelli paucisintomatici.

Sappiamo che i soggetti asintomatici sono quei pazienti che, pur risultando positivi al tampone, non presentano alcun sintomo ma, drammaticamente, possono infettare altre persone. Tali soggetti per essere considerati guariti, quindi non più a rischio per gli altri, devono essere sottoposti a 2 tamponi, a distanza di tempo, entrambi con esito negativo.
Cosa intende l’Asl con la definizione di paucisintomatico riferito ad una popolazione anziana e quindi più vulnerabile e fragile ? Il paucisintomatico è un paziente con sintomi molto modesti. Le informazioni fornite dall’Asl lascerebbero intendere che tutti gli ospiti contagiati, non ricoverati in Ospedale e non deceduti in Ospedale o nelle strutture, abbiano avuto un decorso talmente lieve da non richiedere assistenza specifica. Ma è davvero così ? Non vi è stata necessità di un supporto medico assistenziale, di ossigeno terapia ecc. ?
La disamina di tutti i dati forniti ci induce a profonde riflessioni sulle enormi differenze tra le diverse strutture nel numero dei contagi, tra gli ospiti e il personale e, conseguentemente, nel numero dei ricoveri e dei decessi. Le stesse profonde riflessioni sono in atto nella Asl? Quali interrogativi si sta ponendo l’Asl di Asti sulla qualità della prevenzione del contagio, sulla qualità dell’assistenza, sull’adeguatezza della presa in carico degli anziani e sulla tutela del personale nelle diverse strutture?
Infine il Sindaco Rasero e l’Assessore Cotto, che hanno avuto per venti giorni tra le mani le risposte della Asl, a quali conclusioni sono giunti relativamente alla tutela degli anziani di Asti ricoverati nelle strutture?
Attendiamo risposte.

I Consiglieri comunali
Angela Quaglia
Michele Anselmo
Mauro Bosia
Mario Malandrone

Qui la risposta del Comune e dell’Asl —> ASTIPRINTER_PRT_Segreteria_Generale_3589_001