Govone e il muro della discordia: “Meglio valorizzare il castello e aprirlo al mondo o preservarlo da sguardi indiscreti?”

Continua a tenere banco, a Govone, il dibattito sugli interventi previsti per riportare alla storica simmetria l’immagine del castello reale. Dopo la diffusione della notizia della partecipazione del Comune al Bando Distruzione della Fondazione CRC, il gruppo consiliare di minoranza, “Govone il Paese dei sogni possibili”, si è schierata contro l’intervento che prevede l’abbattimento del muro della biblioteca (per leggere la nota clicca QUI), chiedendo all’amministrazione comunale di ritirare la candidatura.

Il Comune replica illustrando che, se da una parte l’ultima parola spetta al Segretariato Regionale per il Piemonte del MiBACT, che non si è ancora espresso a riguardo, dall’altra l’abbattimento del muro è solo una parte degli interventi previsti e già finanziati per riportare il castello all’impianto settecentesco.

Di seguito la nota integrale del Comune di Govone.

Demolire o non demolire il muro?
Il problema non si estingue rispondendo a questa semplice domanda, perché la questione in realtà è un’altra: valorizzare il castello e aprirlo al mondo, Govone è patrimonio dell’umanità, o preservarlo dagli sguardi indiscreti e dal passaggio dei curiosi?
Questa Amministrazione Comunale ha deciso di rendere fruibile il castello reale di Govone al maggior numero di persone possibile, conscio che il bene monumentale debba essere tutelato, ma anche che esso è una risorsa per la crescita del nostro paese.

Il progetto candidato al Bando Distruzione della Fondazione CRC non si limita in verità a demolire solo il muro perimetrale del cortile dell’ex-asilo, costruito nel 1915 a seguito del trasferimento dell’asilo all’interno del castello qualche anno prima, ma prevede anche la ricostruzione del parapetto simmetrico a quello esistente presente su piazza Roma, in modo da restituire al castello l’immagine che possedeva dal Settecento fino ai prima decenni del Novecento e di riconnettere la facciata ovest con il suo giardino in quella assialità caratterizzata da elementi architettonici e naturalistici voluta dai conti Solaro di Govone.

L’intervento, infatti, si inserisce in un generale progetto di valorizzazione della terrazza superiore, su cui sorge il castello, finanziato con 300.000,00 dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, che prevede il consolidamento dei muri di sostegno e degli scaloni monumentali per accedere al castello dai giardini.

Quando ci si approccia a interventi così consistenti di valorizzazione di un bene culturale ci si trova spesso a dover scegliere tra la volontà di conservare i ricordi di una parte della popolazione oppure restituire coerenza e integrità a un monumento. In questo caso il miglioramento dal punto di vista storico e artistico che si otterrà per il castello reale di Govone, al termine di tutti gli interventi, è sicuramente molto importante. Per questo motivo si è scelto di ipotizzare di demolire il muro dell’ex-asilo, che ha concluso la sua funzione di proteggere generazioni di piccoli govonesi, consapevoli che comunque l’ultima parola sulla possibilità di abbattere questo manufatto spetti al Segretariato Regionale per il Piemonte, ente di tutela preposto alla valutazione del valore storico artistico dell’intervento, che non si è ancora espresso.”