Coldiretti Piemonte, Psr: “servono flessibilità e misure straordinarie per sostenere l’agricoltura piemontese”

Insufficienti le risorse per indennità compensativa, avviare un confronto con Ue per superare crisi post Covid19

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“Ribadiamo che continuano a non essere sufficienti le risorse relative all’indennità compensativa; stanziare fondi pari al 50% delle effettive esigenze, significa che a farne le spese sono le oltre 8000 aziende agricole che con il loro lavoro continuano a svolgere un’insostituibile presidio di territori svantaggiati, altrimenti disabitati. Tutto ciò anche a fronte e nonostante le rilevanti difficoltà legate all’emergenza sanitaria del periodo”, evidenziano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale nel commentare le modifiche al Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte recepite dalla Giunta regionale del Piemonte, già approvate il 5 giugno scorso dalla Commissione europea.

Modifiche rispetto alle quali già in sede di discussione a livello regionale, sull’argomento erano state sollevate specifiche osservazioni e contrarietà.
In questa fase più che mai è necessaria una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse residue del Psr proprio perché le nostre imprese, soprattutto quelle più colpite dall’emergenza Covid19, hanno bisogno di una robusta iniezione di liquidità dopo che tale momento, pur confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ha generato elevate tensioni a livello economico-finanziario, mettendo a nudo, trasversalmente, tutte le fragilità del sistema produttivo – continuano Moncalvo e Rivarossa -. Pensando anche al prossimo biennio serve vengano messe in atto, avviando un confronto con il livello europeo, misure straordinarie per superare questa fase di grave crisi e possano essere sostenuti gli interventi già pianificati nei bandi del 2019. Per questo la Regione deve farsi portatrice delle effettive esigenze del settore agricolo piemontese, guardando, in primis, all’imprenditoria giovanile che, oggi ancora di più, deve essere posta al centro dell’attenzione poiché rappresenta il vero motore innovativo della nostra economia territoriale. Sulla scia, oltretutto, delle dichiarazioni del commissario europeo all’agricoltura, che si è reso disponibile ad agevolare la riprogrammazione dei Psr, la Regione deve riaprire il confronto con l’Ue per concentrarsi su interventi strategici a favore delle nostre imprese che stanno continuando a lavorare nonostante le difficoltà legate alla pandemia da Covid19”.

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