Coldiretti Piemonte, fase 3: a tavola vince il Made in Italy

"Occorre origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio per vera valorizzazione delle nostre produzioni"

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E’ svolta patriottica a tavola con le importazioni di cibi e bevande stranieri che crollano del 16% mentre tengono sostanzialmente le esportazioni alimentari Made in Italy che fanno segnare un calo di appena l’1%. E’ quanto emerge da un analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nel mese di aprile 2020.

Certo, sull’agroalimentare nazionale pesa la chiusura di bar, ristoranti e agriturismi che ha inciso sul fatturato registrando perdite fino a oltre 8 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020.
L’emergenza coronavirus spinge l’82% dei consumatori a privilegiare nel carrello prodotti tricolori per sostenere l’occupazione e l’economia nazionale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Non è un caso che il mercato dei cibi patriottici in grande espansione abbia raggiunto il valore record di 7,1 miliardi e interessa ormai il 25% di tutti gli alimenti sugli scaffali dei supermercati con bandiere, simboli, scritte e denominazioni che richiamano il Belpaese, secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen.

“Ad influire su questa tendenza sicuramente anche la mobilitazione #MangiaItaliano, promossa da Coldiretti insieme all’alleanza salva spesa creata insieme a Filiera Italia e a grandi gruppi della Gdo, proprio per favorire la nostra economia – spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Certo con il lockdown abbiamo registrato un drastico calo dei consumi che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari Made in Piemonte, ma abbiamo avuto anche forti richieste di prodotti veramente Made in Piemonte che le imprese di Campagna Amica hanno consegnato direttamente a domicilio ai cittadini. Ora la nuova tendenza degli italiani a prediligere prodotti di origine nazionale è un fenomeno importante per il rilancio del mercato interno che va sostenuto mettendo finalmente in trasparenza l’origine di tutti i prodotti in commercio – concludono Moncalvo e Rivarossa – oltre a sostenere anche le esportazioni sui mercati esteri con  un piano straordinario di internazionalizzazione attivando nuovi canali e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy”.

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