Coldiretti Asti sollecita il taglio Iva sul vino, i voucher e la cancellazione dei contributi

La riduzione delle aliquote consentirebbe il rilancio della ristorazione dopo lockdown

“Il taglio dell’Iva sul vino e sui principali prodotti alimentari potrebbe rappresentare un’occasione di rilancio anche per l’Astigiano”, è il commento del presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio, sull’ipotesi di riduzione delle aliquote. “Gli effetti del lockdown – aggiunge Diego Furia, direttore provinciale Coldiretti – hanno portato al crollo del turismo e al drastico ridimensionamento dei consumi e ora la ripartenza è molto lenta, occorre sicuramente intervenire e la riduzione dell’Iva può essere un incentivo anche importante. Teniamo sempre conto che quanto non si è venduto negli ultimi tre mesi, ormai è andato perso e quindi di fronte a questa evidenza occorre accelerare per cercare di ricuperare nel più breve tempo possibile almeno le posizioni conquistate prima della chiusura per la pandemia”.

Con la riduzione dell’Iva, ci sarebbe sicuramente un effetto positivo sulla ristorazione che restando su questo trend nel 2020 rischierebbe un crack da 34 miliardi, soprattutto a causa del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa. “In alcuni settori, come quello vitivinicolo – sottolinea Furia – la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione con oltre la metà del fatturato”. Non a caso sei aziende agroalimentari su 10 (57%), secondo l’Indagine Coldiretti/Ixé, hanno registrato una diminuzione dell’attività con un impatto che varia da settore a settore.

“Il taglio dell’Iva su beni alimentari essenziali – continua Reggio -, oltre a giovare sulla spesa delle famiglie più bisognose, può avere un impatto positivo anche sulle imprese agricole ed alimentari”. Coldiretti ha proposto al Governo un piano straordinario per aumentare ad un miliardo di euro la dotazione dei fondi per l’acquisto del cibo destinato agli indigenti, scegliendo solo prodotti agroalimentari 100% Made in Italy, un obiettivo da estendere anche alla ristorazione pubblica con un grande piano di acquisti di prodotti Made in Italy per le mense di scuole, ospedali e caserme. “Noi chiediamo un piano generale di rilancio che va accompagnato dalla cancellazione, per quest’anno, dei versamenti contributivi dell’imprenditore agricolo e dei propri dipendenti nei settori maggiormente colpiti per sostenere competitività ed occupazione. Oltre a questo serve una radicale semplificazione del voucher “agricolo” – conclude il presidente Coldiretti – che possa ridurre la burocrazia e consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, come studenti e pensionati, lo svolgimento dei lavori nelle campagne, come la raccolta della frutta e dell’uva per la prossima vendemmia”.