Appello dei genitori agli enti locali astigiani: “La scuola deve essere la priorità della nostra società”

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Genitori, rappresentanti di classe e d’Istituto, referenti di alcune associazioni di volontariato di Asti sono tra i firmatari di una lettera rivolta alle istituzioni locali per porre l’attenzione della società sulla scuola e sul presente e futuro dei bambini e ragazzi astigiani.

Molto chiaro il loro appello: attivarsi immediatamente per organizzare il ritorno a scuola in presenza a settembre.

“Questi ultimi mesi sono stati molto difficili per le famiglie e per i docenti. Anche la scuola è stata travolta dall’emergenza Covid e la didattica a distanza è stata l’unica risposta possibile all’emergenza, ma abbiamo toccato con mano che insegnamento e apprendimento a distanza sono più difficili, meno proficui e meno efficaci rispetto alla scuola in presenza – si legge nella lettera – La scuola è fatta di relazioni, di scambio di idee e di pensieri, di esperienze ed attività anche pratiche. La scuola a distanza non ha fatto che confermare ed allargare le disuguaglianze sociali, economiche e culturali, in evidente contraddizione con la Costituzione italiana”.

“Gli sforzi fatti da più parti (insegnanti, studenti e famiglie) in questi mesi sono stati ammirevoli – continua la lettera – ma bambini e ragazzi, in questi mesi, sono stati fortemente penalizzati da questo sistema didattico, soprattutto gli alunni con disabilità”.

Le richieste agli enti locali 

I firmatari chiedono agli enti locali (Prefettura, Comune, Provincia, Ufficio Scolastico Territoriale) di attivarsi concretamente per la riapertura in sicurezza della scuola, garantendo sia il diritto alla salute, che quello all’istruzione e di farsi portavoce presso tutte le istituzioni regionali e nazionali.

Di seguito le richieste nel dettaglio:
● La didattica a distanza deve essere intesa sempre e solo come un provvedimento estremo ed emergenziale, mai come una strategia per risolvere problematiche inerenti alla mancanza di spazio o del personale docente;
● Si chiede, agli Enti proprietari degli edifici scolastici, di raccogliere idee progettuali per la realizzazione di strutture in edilizia leggera idonee alla didattica nelle aree esterne alle scuole e di presentarle, nelle prossime settimane, nell’ambito del Pon dedicato, emanato dal Governo (leggi QUI) e che prevede fondi dedicati e procedure semplificate;
● Si chiede di individuare, con urgenza, strutture e spazi culturali già presenti sul territorio ed organizzarli per offrire, già da settembre, soluzioni didattiche nuove, sicure ed innovative per tutte le scuole di ogni ordine e grado, ripensando anche il sistema di trasporto scolastico, attraverso forme di mobilità sicura e sostenibile (es. Pedibus/ Bicibus);
● È necessario predisporre protocolli di sicurezza chiari e facilmente applicabili che, in un contesto così dinamico come quello scolastico, sappiano conciliare la sicurezza con la naturale modalità relazionale di bambini e ragazzi;
● Si chiede che le soluzioni esplorate garantiscano la continuità didattica senza riduzioni di orario, compreso il mantenimento del “Tempo pieno” (per le scuola primaria e infanzia) e del servizio mensa (adattata e ripensata per le nuove esigenze); valutando, tra le soluzioni possibili, anche quella di consentire la possibilità di fornire il pasto da casa (da consumarsi nelle rispettive aule), per evitare assembramenti ;
● Si chiede alle Istituzioni comunali e provinciali di farsi portavoce presso Regione e Governo della necessità di ricominciare a settembre con la nomina di tutti i docenti, al fine di garantire e preservare la continuità didattica ed evitare ulteriori destabilizzazioni;
● Si richiede di prevedere, al rientro a settembre, un’accoglienza adeguata per bambini ed adolescenti, con speciale attenzione per gli alunni con disabilità, (questo periodo di sospensione ne ha cagionato spesso una regressione), da realizzarsi anche attraverso il coinvolgimento di professionisti (psicologi, pedagogisti) preparati a spiegare e facilitare l’elaborazione delle emozioni provate nel periodo di isolamento.

Tavoli tecnici

Per poter attuare questi punti i firmatari propongono l’organizzazione di tavoli tecnici composti da professionalità diverse (dirigenti, docenti, pedagogisti, psicologi, architetti, associazioni di volontariato del territorio e una rappresentanza di genitori dei vari circoli didattici astigiani) che possano, fin da subito, trovare soluzioni e spazi, valutare eventuali criticità, portando poi le proposte ai vertici politici del territorio (provinciali e regionali) e nazionali.

“Settembre è alle porte e ogni ritardo allontana da noi la possibilità di una ripresa serena ed in presenza – si legge in conclusione di lettera- La scuola e le famiglie hanno la necessità di conoscere subito le strade che si possono percorrere a settembre, lavorando a varie soluzioni tarate su livelli diversi di criticità sanitaria, proprio in considerazione dell’incertezza legata all’andamento epidemico. Per far questo famiglia, scuola ed istituzioni devono trovare il modo per lavorare insieme ed unire le forze. Uniamo l’impegno per la salute e per l’istruzione. Ridiamo alla scuola la centralità che merita e le migliori condizioni per recuperare il tempo perduto”.

Di seguito la versione integrale della Lettera alle Istituzioni.

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