Abbracci sospesi: anche distanziati la Biodanza crea empatia

L'esperienza alla Casa delle Caramelle di Piovà Massaia con Susanna Ponzone

Dopo che si rimane settimane soli chiusi in alloggi, tornare all’aperto e incontrare nuovamente delle persone può non essere così semplice.

La voglia di aprirsi nuovamente all’altro e alla vita, dopo l’emergenza sanitaria, si scontra con il timore e la diffidenza.

Questo è emerso chiaramente durante la sessione di Biodanza dello scorso 2 giugno organizzata dall’operatrice Susanna Ponzone alla Casa delle Caramelle di Piovà Massaia, sede decentrata dell’associazione astigiana Airone Bio.

“Ho notato come i partecipanti fossero bloccati, ibernati, poi un passo dopo l’altro, camminando a ritmo di musica a piedi nudi nell’erba, hanno abbandonato le loro paure e sono riusciti nuovamente ad aprirsi agli altri, al mondo” spiega Ponzone che, con l’incontro di inizio giugno, ha dato il via alla fase 3 degli incontri di biodanza dell’Airone Bio. “Dopo la chiusura della sede e la proposta di incontri online su piattaforma zoom, si sta tornando ad una normalità che non sarà come prima, ma sarà comunque ricca di emozione. Non ci saranno più abbracci ma scambio di sguardi, non più carezze ma gesti comuni”.

Il Sistema Biodanza, metodologia dell’antropologo e psicologo cileno Rolando Toro diffusa in tutto il mondo, è comunicazione attraverso la mediazione corporea.

Essenziale quindi il corpo attraverso cui si balla, ci si muove, ci si approccia agli altri, in un parola si comunica. “Il corpo in questi mesi è stato dimenticato, qualificato in maniera negativa come qualcosa di infetto, da distanziare, da buttare via, un elemento inquinatore. Guai ad avvicinarsi, a sfiorarsi per la paura del contagio. Con la Biodanza si riparte proprio da quel corpo mortificato e si recupera la sua sacralità, la sua tridimensionalità. Le sessioni online non possono avere lo stesso impatto di quelle dal vivo perché il corpo è fatto di tre dimensioni. Quando si torna in presenza si vede la tridimensionalità dell’altro, la sua profondità, per arrivare a vedere cosa c’è dentro ad ognuno di noi”.

La biodanza è una metafora della vita.

“Dopo la deprivazione si arriva gradualmente ad avvicinarsi nuovamente ad avere fiducia e non più paura.  Nulla sarà come prima. Bisogna continuare a fare attenzione, ma tornano i gesti e gli sguardi che possono creare empatia tanto quanto un abbraccio che non può essere dato. Per settimane siamo stati isolati e distanti tra di noi e dalla vita stessa. Le giornate per molti passavano tra quattro muri in attesa dei bollettini di morte della sera. Questa giornata ha ridato fiducia e speranza”.

L’iniziativa è stata organizzata in sicurezza, all’aperto e distanziati. I partecipanti dopo aver pulito le mani con un ballo proposto per rompere il ghiaccio che vedeva all’interno del cerchio dei partecipanti un dispenser di gel igienizzante dove ognuno a turno andava a disinfettarsi, si è dato il via alle danze.

Centrale è stata la danza basata sullo specchio: in coppia si ripetono i movimenti uno dell’altro, un modo per entrare nei panni di chi si ha di fronte e per creare empatia. Molto apprezzata la lettura di alcuni passi della Costituzione: le norme che contengono il meglio del vivere civile sono state il filo conduttore della giornata in cui si celebrava la Repubblica italiana.

Quello del 2 giugno non è stato un evento a sè stante. Gli incontri di Biodanza potranno infatti svolgersi nei prossimi mesi secondo un vero e proprio vademecum stilato per tutte le scuole italiane (scuolebiodanzaitalia.it) anche grazie al contributo di Airone bio, polo di formazione a livello nazionale per le discipline olistiche

La Biodanza targata Airone, infine, ha aiutato non sono emotivamente ma anche concretamente in questi mesi. Attraverso una rete solidale c’è chi ha voluto dare un contributo economico per le sessioni online a distanza, anche se non era richiesto: queste offerte sono state utilizzate a scopo benefico in progetti umanitari o in aiuto e supporto di chi nel gruppo poteva trovarsi in difficoltà economica a causa delle chiusure imposte dalle norme anti contagio.