UNCEM: “Responsabilità per il contagio ai datori di lavoro: è il DL Rilancio a dover far chiarezza”

“Con una circolare di ieri pomeriggio, Inail evidenzia che ‘al riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro non deriva automaticamente una responsabilità del datore di lavoro’. Questo viene precisato in riferimento al dibattito in corso sui profili di responsabilità civile e penale per le infezioni da Covid-19 di cui l’Istituto abbia accertato l’origine professionale. Il tema è stato affrontato nelle scorse ore anche dal Consiglio nazionale Uncem che ha chiesto al Governo e al Parlamento di intervenire nel DL Rilancio evitando di dare responsabilità per il contagio ai datori di lavoro, con riferimento particolare a Sindaci e Dirigenti degli Enti locali”. Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Inail nelle sue precisazioni è chiaro: “L’ammissione del lavoratore contagiato alle prestazioni assicurative Inail non assume alcun rilievo né per sostenere l’accusa in sede penale, dove vale il principio della presunzione di innocenza e dell’onere della prova a carico del pubblico ministero, né in sede civile, perché ai fini del riconoscimento della responsabilità del datore di lavoro è sempre necessario l’accertamento della colpa nella determinazione dell’infortunio, come il mancato rispetto della normativa a tutela della salute e della sicurezza. Per le tante modalità di contagio e la mutevolezza delle prescrizioni difficile configurare violazioni. La molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare nei luoghi di lavoro, che sono oggetto di continui aggiornamenti da parte delle autorità sulla base dell’andamento epidemiologico, rendono peraltro estremamente difficile configurare la responsabilità civile e penale dei datori di lavoro”.

“Siccome un comunicato Inail non vale come legge e non fa giurisprudenza – evidenzia Marco Bussone – nel DL Rilancio, del quale aspettiamo ancora il testo definitivo, e poi nella conversione in Parlamento, occorre fare chiarezza evitando ogni dubbio e ogni possibile interpretazione che metterebbe in grande difficoltà Sindaci e Segretari comunali, Dirigenti e Posizioni organizzative degli Enti locali”.