“Scuola a Casa”: un progetto di Libera, Pastorale Giovanile e Casa di Carità per supportare la didattica a distanza

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus


La didattica a distanza è uno strumento indispensabile in questa stagione di isolamento forzato, ma sicuramente ha aumentato le diseguaglianze e creato situazioni di disparità tra le persone, giovani e adulti, che frequentano la scuola in generale, la formazione professionale in particolare.

Così, insieme a Libera e alla Pastorale Giovanile abbiamo messo a punto un progetto per arrivare nelle case di chi è più in difficoltà con gli strumenti tecnologici, e, oltre alle lezioni a distanza che ogni giorno eroghiamo, siamo vicini agli allievi con un gesto concreto: ogni settimana i ragazzi della Pastorale Giovanile diocesana, insieme ad altri volontari, portano loro dei materiali preparati dagli insegnanti: dispense, esercitazioni, test…
Siamo partiti con un progetto pilota su 2 corsi di formazione, con l’idea di estendere a quanti più ragazzi possibile il progetto.

Il progetto coinvolge in questa prima fase 19 ragazzi, frequentanti i corsi “Addetto alle lavorazioni meccaniche” e “Preparazione al lavoro – Servizi di ristorazione”, ma pensiamo di estendere l’iniziativa ad altri ragazzi di altri corsi sia rivolti ad adulti che dei corsi dell’Obbligo di istruzione, già dalla prossima settimana.

La consegna dei compiti a casa avviene sia in Asti città che nei vari paesi dove vivono i nostri corsisti: Canelli, Montegrosso, Castelnuovo Don Bosco, Ferrere, Castellero, San Damiano, Nizza Monferrato sono i luoghi raggiunti dai volontari in questa prima fase; per raggiungere questo obiettivo è stata messa in moto tutta una rete di relazioni che hanno coinvolto singoli e organizzazioni.

L’idea di coinvolgere la rete istituzionale, del volontariato e dei cittadini rientra in un proficuo esempio di un processo di partecipazione di un territorio. Un supporto concreto per i ragazzi utenti della scuola professionale e delle loro famiglie che va oltre al mero comportamento assistenzialistico. Essere territorio in questa fase di costruzione di relazioni e scambio potrà offrire a tutti noi l’opportunità di allargare legami e relazioni. Si può rispondere ad un bisogno non solo con il fare ma con un pensiero che guida l’azione.