Raccolta firme per far diventare il castello di Frinco “Luogo del cuore” FAI

Il castello di Frinco punta a diventare un “Luogo del cuore FAI”.

A sostegno del maniero, è stata lanciata una raccolta firma, che resterà aperta fino a dicembre (QUI)

Il castello di Frinco, la cui origine è del XIII secolo, sovrasta con la sua imponenza il paese. Edificio imponente, ha il lato rivolto a sud-est che avanza con due grandi alti archi a sesto acuto sulla piazzetta della chiesa parrocchiale. Su questo prospetto, articolato in modo complesso da diversi corpi ed altezze, c’è la rampa d’accesso al castello. Dalla piazzetta, superata la prima barriera attraverso un portale sormontato da una torretta, si giunge in salita ai piedi della grande torre circolare, la quale con il collegato corpo dell’edificio a tre piani costituisce la parte più antica del castello. La torre, posta all’angolo ovest del maniero, presenta il coronamento seghettato e a denti di lupo; si può notare la sua merlatura ghibellina sormontata dal tetto; il suo interno ha il soffitto a cupola.

Dal cortile inferiore si accede ai locali adibiti un tempo a magazzini sotterranei ed a cucine. Nel medioevo fu feudo imperiale, i signori ricevevano l’investitura direttamente dall’Imperatore del Sacro Romano Impero. Tra le famiglie nobiliari che lo abitarono figurano quelle dei Pelletta (1277), dei Turco (1342), dei Mazzetti (1442, prima con il titolo di conti e dal 1733 di marchesi, i quali ottennero ed esercitarono per molto tempo il diritto di Zecca) e degli Incisa di Camerana (1829). Per la sua posizione, sulla linea di confine tra il territorio di Asti e di Casale Monferrato, Frinco fu interessato dalle alterne vicende degli scontri tra Guelfi e Ghibellini e dalle lotte per la successione del Marchesato del Monferrato.

Nel XVII secolo il castello fu più volte assediato e il paese saccheggiato dalle truppe francesi che attraversarono questi luoghi alla volta di Torino. Tra il 1915 e il 1918 il castello fu requisito e divenne uno dei più grandi centri di reclusione di prigionieri austro-ungarici.Nel 2016 alla presenza di una delegazione ella Croce Nera austriaca, l’associazione che cura le onoranze e la gestione dei cimiteri di guerra delle vittime austro-ungariche è stata posta una lapide in loro ricordo.

Nel 2011 una frana ha messo a rischio la sicurezza del castello e delle case sottostanti. Nel 2014 una porzione del castello è precipitata sulle abitazioni sottostanti, rendendo inagibile la strada che dalla piazza principale conduce alla chiesa.

Da allora il castello è al centro delle attenzioni delle amministrazioni comunali che si sono susseguite. In una recente intervista al nostro giornale il sindaco Luigi Ferrero ha infatti dichiarato che uno dei principali obiettivi del suo mandato è risistemare l’edificio, sia come struttura, sia facendolo diventare un luogo cittadino di utilizzo per tutti (leggi QUI)

Il castello è di proprietà comunale (la delibera del Consiglio comunale per l’acquisto risale a un anno fa, maggio 2019) e l’intento dell’amministrazione è restituire alle famiglie le loro abitazioni, inagibili a causa della situazione di dissesto del castello, e rendere il maniero un polo museale e culturale non solo per Frinco ma per l’intero territorio circostante.

In questo contesto si inserisce la raccolta firme FAI. La votazione per ora è solamente online viste le problematiche per realizzare raccolte cartacee in questo momento di emergenza sanitaria e di necessario distanziamento sociale.

Per poter votare, quindi, è necessario andare sul sito del Fondo Ambiente Italiano (QUI)