Premio Lattes Grinzane: Fontana, Kehlmann, Nevo, Parrella e Shafak i finalisti

Giorgio Fontana con Prima di noi (Sellerio), Daniel Kehlmann (Germania) con Il re, il cuoco e il buffone (traduzione di Monica Pesetti; Feltrinelli), Eshkol Nevo (Israele) con L’ultima intervista (traduzione di Raffaella Scardi; Neri Pozza), Valeria Parrella con Almarina (Einaudi) ed Elif Shafak (Turchia) con I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo (traduzione di Daniele A. Gewurz e Isabella Zani; Rizzoli) sono i finalisti del Premio Lattes Grinzane 2020, riconoscimento internazionale giunto alla decima edizione, che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri ed è dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno.

Il Premio Speciale Lattes Grinzane, da sempre dedicato un’autrice o un autore internazionale che nel corso del tempo abbia riscosso condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico, in questo anno drammatico che vede il pianeta duramente colpito dalla diffusione del contagio da Covid-19, viene riconosciuto alla Protezione Civile italiana. La somma di 10.000 euro, di consueto destinata a una scrittrice o a uno scrittore internazionale (come Haruki Murakami nel 2019, Ian McEwan nel 2017, Amos Oz nel 2016, Javier Marías nel 2015), sarà devoluta all’ente impegnato nell’emergenza sanitaria Covid-19.

I cinque romanzi finalisti sono stati scelti dalla Giuria Tecnica: il presidente Gian Luigi Beccaria (linguista, critico letterario e saggista), Valter Boggione (docente), Vittorio Coletti (linguista e consigliere dell’Accademia della Crusca), Giulio Ferroni (critico letterario e studioso della letteratura italiana), Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista, conduttrice radiofonica), Bruno Luverà (giornalista), Alessandro Mari (scrittore ed editor), Romano Montroni (presidente del Centro per il libro e la lettura), Laura Pariani (scrittrice), Lara Ricci (giornalista culturale) e Bruno Ventavoli (giornalista, critico letterario).

Le giornate dedicate agli scrittori e alla loro premiazione sono previste per venerdì 9 e sabato 10 ottobre 2020 nelle Langhe.

Le dichiarazioni / Il Premio Speciale Lattes Grinzane
«Insieme con la Giuria Tecnica – spiega Caterina Bottari Lattes, presidente della Fondazione Bottari Lattes – ho deciso di donare alla Protezione Civile la somma che ogni anno è destinata alla vincitrice o al vincitore del Premio Speciale Lattes Grinzane, per ringraziare dell’immenso lavoro che tutte le strutture dell’ente svolgono e stanno continuando a svolgere, nell’impegnativo compito di proteggere e aiutare i cittadini in questa drammatica emergenza sanitaria. La mia gratitudine e riconoscenza, e quelle di tutti i miei collaboratori, vanno a operatori, professionisti, volontari, medici e infermieri che si sacrificano per salvare le nostre vite. Il loro coraggio, la loro passone civile e il loro altruismo sono un esempio per tutti noi. E desidero ricordare con profonda commozione tutti coloro che hanno perso la vita per questo impegno straordinario.»

«In questo momento di universale sofferenza e difficoltà – spiega la Giuria Tecnica nella motivazione al Premio Speciale Lattes Grinzane – abbiamo deciso, d’accordo con Caterina Bottari Lattes, di interrompere per un anno l’assegnazione del Premio alla carriera a uno scrittore di valore e fama mondiali, per assegnarlo alla Protezione Civile. Non si tratta di una svalutazione della lettura e della cultura di fronte alle ragioni della vita biologica: crediamo anzi che il lungo periodo di reclusione sia stato un’occasione importante non soltanto per riprendere in mano i libri come oggetto di compagnia, ma per riflettere attraverso di essi sulla bellezza e sui limiti della condizione umana. Si tratta invece di una compartecipazione più stretta, di una condivisione doverosa e per certi versi inevitabile con il nostro Paese, con le sofferenze e i bisogni degli uomini, di cui la letteratura e la cultura non possono non farsi carico. Intorno alla Protezione Civile si sono raccolti, in questi mesi, tutti gli sforzi dell’Italia per rispondere all’emergenza: intorno alla Protezione Civile intendiamo raccoglierci anche noi con il nostro Premio, per testimoniare che anche la letteratura può e deve contribuire a costruire un nuovo futuro.»

Le dichiarazioni / I finalisti del Premio Lattes Grinzane
«Per la cinquina del Premio Lattes Grinzane 2020 – spiega la Giuria Tecnica – sono stati scelti romanzi che abbracciano ambiti, generi e temi diversi, ma sempre attenti a esplorare la realtà, i sentimenti, l’umanità nella loro complessità, tra passato e presente, per cercare di fornire chiavi interpretative alle azioni dell’uomo sia quando si muove nella sfera privata sia quando lo scenario si fa collettivo.»

Giorgio Fontana è finalista con Prima di noi (Sellerio): epopea di una famiglia del Nord Italia, i Sartori, attraverso quattro generazioni tra inizio Novecento e il tempo presente, in cui l’autore intreccia le vicende dei singoli con la grande Storia, partendo dalla disfatta di Caporetto e arrivando fino al 2012.

Daniel Kehlmann (Germania) è finalista con Il re, il cuoco e il buffone (traduzione di Monica Pesetti; Feltrinelli): ambientato nel XVII secolo durante la Guerra dei Trent’anni, tra politica e potere, fame e guerre, conflitti e devastazioni, ricostruisce con talento ironico la figura del più grande inventore di burle del Medioevo mitteleuropeo, Tyll Elenspiegel, ritessendo anche un’amara metafora del mondo odierno.

Eshkol Nevo (Israele) è finalista con L’ultima intervista (traduzione di Raffaella Scardi; Neri Pozza): romanzo costruito sotto forma di intervista a un sito internet, in cui uno scrittore decide di rispondere alle domande di un giornalista con totale onestà, mettendosi a nudo (da segnalare alcune sue pagine dedicate all’esercizio della scrittura come via di fuga da domande e situazioni più stringenti e tragiche).

Valeria Parrella è finalista con Almarina (Einaudi): racconto intimo di espiazioni e di desiderio di ricominciare, è la storia dell’incontro nel carcere minorile di Nisida fra Elisabetta, insegnante di matematica cinquantenne, e Almarina, ragazza romena di sedici anni con alle spalle una storia di violenza familiare.

Elif Shafak (Turchia) è finalista con I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo (traduzione di Daniele A. Gewurz e Isabella Zani; Rizzoli): appassionata storia di Leila, prostituta turca in fin di vita, che nell’attimo immediatamente successivo alla sua brutale morte rivive alcuni momenti della propria esistenza, tra sapori, ricordi, profumi, e muore in una città lacerata che sogna la libertà.

Le tappe del Premio e le scuole
La parola passerà ora ai giovani: i cinque libri finalisti saranno letti, discussi e votati da studenti delle Giurie Scolastiche presenti in diversi istituti italiani e in una scuola di Parigi. Variano a ogni edizione per permettere una più ampia partecipazione al progetto e alla lettura. A ottobre i loro voti decideranno il vincitore.

«Il nostro Premio – commenta la Giuria Tecnica – si è sempre caratterizzato per una volontà di stretto dialogo con la società civile e la promozione attraverso la cultura dei valori fondanti dell’essere uomini. Proprio per questo si rivolge in maniera privilegiata ai giovani, nell’ottica di una crescita che trova nella lettura e nel dibattito delle idee e nella ricerca della bellezza gli strumenti per comprendere e interagire con il mondo.»