Patrizia Porcellana: A don Vittorio Croce, un amico “andato avanti”

Riceviamo e pubblichiamo.


“La sera di lunedì 27 aprile, quando mi è giunta la notizia della morte di don Vittorio, ho provato il dolore che si avverte quando a lasciarci è un amico del quale negli anni si sono apprezzate non solo doti di umanità collegate al ruolo sacerdotale ma anche passione per l’arte, per la storia oltre che per la Gazzetta, settimanale diocesano, dal 1984 da lui curato e “fatto crescere” come pubblicista e direttore responsabile, sempre “camminando – come ebbe a dire nel Convegno del 120° di Fondazione – dalla parte della gente”.

E allora, con mio marito Mario che ha conosciuto e con me stimato don Vittorio, ho ripercorso le tappe di un’amicizia consolidata nel tempo legata per me ad anni per così dire “pioneristici”, quando i pezzi spesso li scrivevo in redazione, sedendo di fronte a lui, entrambi “pigiando” i tasti delle nostre Olivetti. O ancora quando si andava a cena, giornalisti e collaboratori, quasi premio per ore notturne passate per contribuire a rendere, se possibile, più ricco di notizie il nostro giornale.

E poi quante sono state le proposte culturali, le presentazioni di suoi libri, le conferenze che ho seguito con interesse, occasioni d’incontro che lo vedevano apprezzato e competente relatore!
Fra le tante annoto la serata dedicata in San Giovanni, nel novembre 2013, ai 1700 anni dall’Editto di Costantino, e ancora il profilo, tracciato a più voci, fra cui quella di don Vittorio, del gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin alla ricerca di Dio e di un nuovo umanesimo atto a superare ateismo e umanesimo ateo. Infine ci sono relazioni più recenti, al Museo Diocesano e a San Marzanotto, dedicate alla storia di San Secondo. nostro Santo Patrono.

A chiudere questa mia testimonianza d’amicizia un duplice ricordo collegato alla fede con la preghiera di don Vittorio, completata dal canto, ai “crutin” di Mombarone raggiunti, non senza fatica, in prossimità del Natale, per l’annuale suggestivo Presepe Vivente e infine rammentando i viaggi in auto, di prima mattina, con l’amico fotografo Mario Franco, verso Oropa, per congiungerci per tempo al Pellegrinaggio Diocesano voluto da Padre Francesco.”

Patrizia Porcellana