Moncalvo, le precisazioni della minoranza dopo il Consiglio Comunale del 30 aprile

L’eco di polemiche tra maggioranza e minoranza che sta caratterizzando la vita politica di Moncalvo prosegue con vigore anche dopo il Consiglio Comunale dello scorso 30 aprile che si è svolto nella città aleramica.

In riferimento al nostro articolo, pubblicato sabato 2 maggio, in cui si riportava del Consiglio Comunale (consultabile cliccando QUI), i Consiglieri di minoranza Sergio Alessio, Diego Musumeci, Giovanni Sandiano e Mario Zonca, intervengono con delle precisazioni in merito. In particolare, non ci stanno ad essere accusati di aver sollevato un clima di tensione, cosa sottolineata dal sindaco Christian Orecchia in un suo intervento in apertura di Consiglio.

Non si era mai visto nella storia di Moncalvo un sindaco che, ad inizio seduta, si permette di fare un lungo quanto improprio intervento – per altro, anche in questo caso, al di fuori delle normali regole di funzionamento del consiglio comunale – su cosa la minoranza deve e non deve fare. – rispondono i quattro Consiglieri. – Crediamo che il sindaco abbia già i suoi problemi ad amministrare e non si debba preoccupare del lavoro della minoranza. Ognuno ha il suo compito e al nostro ci pensiamo noi.”

Nell’ultimo Consiglio Comunale, i consiglieri avevano presentato tre mozioni, tutte respinte. In merito a questo fatto, dichiarano i Consiglieri: “In questi ultimi mesi la nostra esistenza è completamente cambiata: alcuni sono stati colpiti negli affetti più cari e a loro va il nostro primo e più affettuoso pensiero. Nulla potrà restituire i morti alle famiglie, nulla potrà ricompensare i guariti per le sofferenze patite. È, però, compito di tutti adoperarsi per il bene collettivo. Proprio con questo spirito, noi consiglieri di minoranza, ci siamo sentiti in dovere di dare il nostro contributo, ancor più responsabilizzati per il ruolo che ricopriamo, certi della bontà delle nostre azioni.
Il sindaco, i suoi assessori e consiglieri vogliono una minoranza silente e defilata, proprio quella che loro hanno fatto negli scorsi 5 anni: una presenza e nulla più. Il nostro attivismo dà loro fastidio ma ci dovranno convivere per il resto del mandato.

Con questo spirito, e come abbiamo fatto in tutto il primo anno di legislatura, abbiamo presentato, negli ultimi due mesi, 19 emendamenti al bilancio e 5 mozioni per affrontare la crisi economica dovuta all’emergenza Covid-19. Ecco il nostro grande torto: questa è la tensione che ci si accusa di aver sollevato. In un anno di lavoro, abbiamo votato a favore delle pratiche presentate molto più di quelle sulle quali ci siamo espressi con voto contrario. In cambio cosa abbiamo ricevuto? Mai nessuna nostra mozione, e sottolineiamo mai, è stata accettata dall’assemblea consigliare.

Tornando a quanto successo nell’ultimo consiglio comunale del 30 Aprile scorso, ci preme sottolineare che ancora una volta il sindaco, i suoi assessori e consiglieri hanno dato riprova di quanto sopra detto bocciando ogni nostra proposta, solo perché proveniente da noi. Si trattava di importanti contributi al tessuto sociale di Moncalvo e a favore delle famiglie in diversi settori.”

Un discorso a parte merita la questione Tari. Nella seduta dello scorso consiglio comunale è stato approvato il nuovo regolamento per i rifiuti, con il voto favorevole anche della minoranza che ha accettato di togliere la quota variabile alle imprese in proporzione al periodo di chiusura forzata delle attività. “Il nostro senso di responsabilità non ci permetteva, ovviamente, un voto contrario ma abbiamo ribadito con forza che si trattava di un intervento, però, modesto.” – commentano sottolineando che la loro proposta avrebbe voluto comprendere anche le famiglie. “Stiamo parlando di 11.000 euro da dividere tra circa 160 attività che hanno cartelle Tari a tre zeri. Con questo regolamento per le famiglie, invece, non sono previsti aiuti. Infatti, il portare da tre a cinque rate il pagamento della Tari è una semplice rateizzazione e nulla più.”

Un altro punto di acceso dibattito è la questione dello slittamento della discussione sull’approvazione dello schema di convenzione per la costituzione dell’area di sviluppo territoriale “Monferrato Casalese e Terre del Po”. Il Comune, nel comunicato ufficiale, dichiara che a “causa di problematiche di consultazione dei documenti da parte delle due minoranze consiliari” non è stato possibile procedere alla discussione. Anche in questo caso, la minoranza addita agli amministratori la responsabilità dello slittamento, accusando il comune di non aver “mai inviato alla minoranza, come invece obbligatorio dalle leggi e dai regolamenti, nessun atto sull’argomento” impedendo così ai consiglieri “di svolgere la loro legittima attività istruttoria“.

“Questa situazione, insieme ad altre e continue irregolarità formali e sostanziali, – specificano – potevano permetterci di chiedere l’invalidamento della seduta. Il nostro senso di responsabilità e di rispetto per le istituzioni e per i cittadini, ovviamente, non ci ha portato a far valere tali prerogative vista l’alta importanza degli argomenti da trattare e la contingenza storica che stiamo attraversando.

Speriamo che sia l’ultima volta in cui saremo costretti a denunciare un palese tentativo di mistificare i fatti di un’amministrazione che non riesce a seguire le più banali regole di governo, come quelle di convocazione di un consiglio comunale, e vuole invece screditare sempre e solo l’operato della minoranza: queste situazioni non dovranno più accadere e per questo ci attiveremo fin da subito affinché sia ripristinata la corretta legalità e il rispetto dei rispettivi ruoli.”

Le perplessità della minoranza vanno poi oltre a quanto accade nelle stanze del Palazzo comunale. Un tema caldo è anche la comunicazione e anche su questo, la minoranza va dritta al punto sottolineando come l’amministrazione stia attuando un uso distorto della comunicazione istituzionale, dove non passa inosservato, tra le altre cose, il fatto che si proceda “a colpi di selfie”. Ma non solo, i quattro specificano anche che: “La gestione della comunicazione istituzionale del comune attraverso un mai ben specificato Ufficio Stampa – sul quale abbiamo, ripetutamente, in passato sollevato seri dubbi di regolarità – merita la pena di essere affrontata e definita una volata per tutte. Sono prodotti comunicati stampa, parziali e di parte, dove non vengono riportate le questioni sollevate dalla minoranza, e in cui si mistifica la realtà dei fatti.”