La”Spesa a domicilio” un aiuto efficace per le famiglie nell’emergenza Coronavirus

“Spesa a domicilio” progetto nato dall’idea di Monsignore Marco Prastaro, Vescovo di Asti, a cui hanno risposto con grande partecipazione e collaborazione, il Comune di Asti e i giovani della città che ne sono diventati attori principali.

L’obiettivo è stato quello di garantire un’assistenza alimentare a coloro che non per difficoltà economiche ma per l’età (più di 65 anni) e la mancanza di aiuto famigliari, avrebbe potuto subire conseguenze drammatiche a causa dell’isolamento forzato per l’epidemia che da mesi ormai attanaglia il nostro paese o meglio dire il mondo Intero. Ciò che è emerso dalla verifica quotidiana del servizio è stato quello di garantire agli anziani del nostro territorio uno spazio in cui non perdere le proprie capacità di autonomia esercitando, anche, le proprie scelte alimentari.

L’attività di ordinazione e di consegna, svolta in collaborazione tra gli operatori della Banca del Dono e i giovani della Pastorale giovanile, ha preso piede quasi da subito recapitando in media 30 spese al giorno per poi andare man mano scemando, con l’allargamento delle disposizioni riguardanti il vincolo delle uscite dal proprio domicilio che ha anche diminuito l’inserimento di nuovi utenti al gruppo di persone che ha ordinato in modo costante la spesa.

Questo piano di supporto all’emergenza alimentare ha contribuito ad affermare come gli scambi intergenerazionali ricoprano un ruolo essenziale nell’equilibrio delle dimensioni sociali. Nello specifico è stata anche un’occasione, soprattutto per gli anziani, di risvegliare il proprio senso olfattivo attraverso nuove esperienze gustative.

Per l’appunto i giovani che hanno fatto concretamente la spesa oltre ad aver seguito scrupolosamente la lista si sono trovati, alcune volte di fronte alla necessità, in quanto il supermercato era sprovvisto di quello specifico prodotto, di cercare un’alternativa facendosi guidare dai propri gusti. Si è creato così un flusso che ha stimolato i nostri anziani a sperimentare qualcosa di diverso e nuovo regalandogli vibrazioni emotive a livello alimentare, ma non solo, in quanto è stata una sperimentazione che li ha supportati ad affrontare non in modo ostile ma aperto, i forti cambiamenti sociali dovuti alle misure di sicurezza per la salute pubblica adottati per fronteggiare l’emergenza Covid19.

La raccolta numerosa dei dati che ha caratterizzato questo progetto ci ha consentito di venire a conoscenza di cosa i nostri anziani amano portare in tavola. Il prodotto più richiesto è stata la frutta (in particolare le banane) seguita dai latticini ( in particolare lo yogurt), i cereali e i suoi derivati( in particolare il pane) e dalla carne/pesce/uova ( in particolare tonno e carne di vitello).

Le donne sembra che preferiscano il binomio frutta e latticini e gli uomini frutta e cereali, mentre il passato di pomodoro è stata una scelta prettamente maschile.

Molto interessante è stato anche il piacere di sentire gli anziani che chiamando per la spesa ricordavano esattamente il nome del ragazzo che gliela aveva portata la volta precedente e la cosa rilevante è che nonostante l’incontro fosse stato repentino e anche privo di contatto si fosse creato un rapporto di fiducia. Al momento dell’ordinazione, infatti, poteva capitare che si chiedessero spiegazioni su un prodotto o su una marca e la loro risposta era quasi sempre ..”il ragazzo/a , ricordando il nome esatto , lo sa.. già mi conosce”.

Attività che ha collaborato con tutti i professionisti dei servizi sociali impegnati a rispondere alle esigenze già precarie, dei propri assistiti, individuando risposte adeguate al bisogno di Soddisfazione, Gentilezza, Prontezza, riducendo anche la differenza e il senso di frustrazione di chi poteva contare su un famigliare e chi no.

I risultati positivi di questa esperienza mostrano che la sinergia tra l’azione comunale e quella della pastorale giovanile può esprimersi anche nella progettazione di iniziative di sostegno rivolte a famiglie, bambini e ragazzi del territorio utili per affrontare eventuali criticità legate all’imminente periodo estivo.

“La spesa a domicilio” dichiarano il Sindaco Maurizio Rasero e l’ Assessore Mariangela Cotto, “è stato un ascolto-attivo a famiglie concretamente esistenti cercando di rispondere in modo più ampio possibile al loro bisogno di sostentamento fisico ma anche al loro nutrimento emotivo, psicologico e sociale e che continuerà finché ci sarà richiesta”.