Giornata internazionale contro l’omofobia, le riflessioni di tre studentesse dell’Artom di Asti

Al giorno d’oggi far parte della comunità LGBT non dovrebbe più essere un problema, ma purtroppo ci sono ancora troppe persone che giudicano negativamente gli appartenenti a questa comunità. Ciò causa, in chi vorrebbe fare coming out (dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale o di genere) la paura di essere discriminato dalla società o addirittura dalla propria famiglia. Ecco perchè dal 2004 si celebra, ogni 17 maggio, la Giornata internazionale contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia.

Cosa significa l’acronimo LGBT? E cos’è l’omofobia?
Con l’acronimo LGBT ci si riferisce alla comunità formata da persone Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali e Transgender. La giornata odierna è volta a sensibilizzare la società al problema dell’omofobia, letteralmente: paura nei confronti delle persone omosessuali. Tale paura sfocia in odio, avversione, discriminazione basati su pregiudizi e stereotipi per cui l’unione fra due persone è tollerata solo se si tratta di un uomo e una donna. Di tali stereotipi è difficile liberarsi, basti pensare alle proteste suscitate in tutto il mondo, un paio di mesi fa, all’annuncio, da parte della Disney, della presenza di un personaggio gay nel nuovo cartoon “Onward”.
Nonostante la Costituzione Italiana all’art. 3 reciti: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali sociali […]” non mancano, purtroppo, episodi di violenza e intolleranza. Su tutti, ci hanno colpite maggiormente quelli di cui sono state vittime due giovani: Sara, torinese, 15 anni, che, come riportato dai giornali, nel novembre 2019 è stata aggredita e picchiata da una coetanea per il suo modo di vestire, considerato troppo mascolino, e Mariana Aresta, la diciassettenne famosa per aver partecipato all’ultima edizione del reality show televisivo “Il Collegio”, cacciata di casa dal padre per aver dichiarato, sui social, la propria omosessualità. In alcuni Stati, poi, l’omosessualità è ancora considerata un reato punibile con la pena di morte. Ci chiediamo come l’orientamento sessuale o di genere possa essere considerato un crimine, visto che nessuno lo sceglie.

Contrastare omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia è importante! È importante educare le nuove generazioni al rispetto reciproco, è importante contrastare ogni forma di violenza e discriminazione. Nel nostro Istituto è attivo il GruppoNoi, formato da docenti e studenti, accoglie e supporta le vittime di ogni tipo di bullismo. Una goccia nell’oceano? Forse sì, ma Madre Teresa di Calcutta diceva: “quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.

Alexandrina Budeanu
Chiara Roncari
Giulia Tremante

classe 3AI, I.T.I.S. “A. Artom”, Asti