Fillea Cgil Asti: “Il mancato rispetto delle norme prevede la chiusura temporanea dell’attività lavorativa”

Riceviamo e pubblichiamo

Per la maggior parte di lavoratori edili e di tutto il settore costruzioni sono passati quasi due mesi dall’ultimo giorno di lavoro, questo periodo così lungo è sembrato un’eternità è ha lasciato gravi ripercussioni economiche sui bilanci familiari ci sono lavoratori che ad oggi non hanno ancora ricevuto il pagamento della Cassa Integrazione da parte dell’Inps.
Con l’avvio della Fase 2 è arrivato il momento di ripartire, apriranno finalmente anche i cantieri privati e le aziende manufatturiere delle costruzioni collegate, certo potrà avvenire solo attuando tutte le misure di sicurezza previste nel DPCM del 26 Aprile e il rispetto del protocollo specifico sottoscritto dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e parti sociali, contenente le misure che le imprese e i lavoratori dovranno adottare per proteggersi e contrastare la diffusione del virus partendo da una chiara informazione di tutti i lavoratori, alla sanificazione preventiva e periodica dei locali, con la misurazione temperatura corporea e il divieto di entrare in cantiere se superiore a 37,5°, al mantenimento delle distanze sociale di almeno un metro, l’utilizzo di tutti i dispositivi di sicurezza che l’azienda dovrà fornire obbligatoriamente ai lavoratori compresi gel igienizzanti per le mani, alll’igienizzazione quotidiana di tutti gli attrezzi e mezzi da lavoro ,ecc ecc,
Per la Fillea Cgil Asti le regole sono chiare e sono state condivise da tutte le parti sociali a tutela dei lavoratori, delle Imprese serie e della collettività, noi come Sindacato per quanto ci compete faremo la nostra parte per vigilare che vengano rispettate, qui non si tratta solo della salute e della sicurezza del singolo lavoratore e sarebbe già molto preoccupante, qui in ballo c’è la salute e i sacrifici di migliaia di persone, il virus non è sparito non si vede e non va sottovalutato, la pandemia è ancora in corso, non possiamo permetterci una seconda ondata di ritorno per il mancato rispetto delle norme, da quanto ne sappiamo non tutte le imprese sono pronte a ripartire, il settore anche nella nostra provincia non si era ancora neanche ripreso dalla crisi del 2008 molti imprenditori lamentavano già precedentemente difficoltà a proseguire la propria attività lavorativa, il lavoro nel settore potrebbe non mancare per citare alcune cose basterebbe pensare alla messa in sicurezza del territorio e degli edifici pubblici la riqualificazione degli edifici privati e delle cosiddette scatole vuote che abbiamo anche nella nostra provincia esempio vedi vecchio ospedale ed ex maternità potrebbero tornare utili per la collettività, le imprese in questo periodo non hanno fatturato , molti lavoratori non sanno come fare la spesa e pagare le bollette ,ricordiamo che è prevista la chiusura temporanea dell’attività per chi non rispetta le norme, consigliamo alle imprese che avessero dei dubbi di utilizzare i servizi della Cassa Edile nel caso specifico dell’Ente Unico per la formazione la salute e la sicurezza e nella professionalità e le competenze del Tecnico dell’Ente e degli RLST del settore edile.

Paolo Conte FILLEA CGIL ASTI