Fase 2, l’organizzazione dei centri estivi

Al via dal 15 giugno

L’estate si avvicina e in questa fase 2, caratterizzata da aperture e rientro al lavoro, diventa indispensabile per le famiglie con figli pianificare i prossimi mesi. Indispensabile è quindi l’offerta di centri estivi, che possono iniziare dal 15 giugno.

La loro organizzazione è al centro di un documento redatto dal Governo “in coerenza con gli orientamenti contenuti nel documento della Società italiana di pediatria sulle attività extra domestiche per soggetti in età evolutiva per la fase 2 durante l’emergenza SARS CoV 2”.

Le linee guida riguardano le attività ludico-ricreative per i bambini d’età superiore ai 3 anni e per gli adolescenti, con la presenza di operatori, utilizzando le potenzialità di accoglienza di spazi per l’infanzia e delle scuole o altri ambienti similari (ludoteche, centri per famiglie, oratori).

Gli aspetti principali che dovranno essere presi in considerazione sono il rapporto numerico tra operatori e bambini (1 adulto ogni 5 bambini per la fascia 3-5 anni; 1 adulto ogni 7 per a fascia 6-13; 1 adulto ogni 10 per la fascia 12 -17 anni) e le misure di pulizia e sanificazione che andranno prese lungo tutto l’arco della giornata (lavarsi frequentemente le mani; non tossire o starnutire senza protezione; mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro dalle altre persone; non toccarsi il viso con le mani; pulizia approfondita dei materiali utilizzati almeno una volta al giorno). Attenzione particolare dovrà essere rivolta alla pulizia dei servizi igienici.

L’uso delle mascherine è un punto non chiaro del documento. Se ne fa cenno, ma non viene approfondito.

Secondo il documento è preferibile inoltre che le attività siano svolte quanto più possibile all’aperto, in ampi spazi, dove è più semplice mantenere le distanze.

Fondamentale sarà inoltre la figura del pediatra di libera scelta che dovrà considerare le condizioni di salute del bambino oltre a segnalare, dove necessario, misure protettive aggiuntive individualizzate e la formazione degli operatori, anche di quelli volontari.

Proprio quest’ultimo risulta poco chiaro, come nebulosa è la parte relativa alle certificazioni: spetta all’Asl verificare l’adeguatezza di luoghi e misure? Ci saranno enti che si occuperanno della formazione degli operatori? E chi, infine potrà garantire per il loro stato di salute?

Gli aspetti presi in considerazione riguardano: 1) l’accessibilità; 2) gli standard per il rapporto fra bambini ed adolescenti accolti e lo spazio disponibile; 3) gli standard per il rapporto numerico fra il personale ed i bambini ed adolescenti, e le strategie generali per il distanziamento fisico; 4) i principi generali d’igiene e pulizia; 5) i criteri di selezione del personale e di formazione degli operatori; 6) gli orientamenti generali per la programmazione delle attività e di stabilità nel tempo della relazione fra gli operatori ed i gruppi di bambini ed adolescenti; 7) l’accesso quotidiano, le modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini ed adolescenti; 8) i triage in accoglienza; 9) il progetto organizzativo del servizio offerto; 10) le attenzioni speciali per l’accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità.

Ma vediamo nel dettaglio cosa indicano le Linee guida.

Accessibilità degli spazi
Le condizioni di salute dei bambini e degli adolescenti che partecipano all’offerta delle attività devono essere considerate con l’aiuto del pediatra di libera scelta, anche per l’eventuale segnalazione della necessità di applicare misure protettive aggiuntive individualizzate. In via generale potranno accedere i bambini ed adolescenti a partire dai 3 anni di età. Il progetto deve preferibilmente essere circoscritto a sottofasce di età in modo da determinare condizioni di omogeneità fra i diversi bambini e adolescenti accolti: dai 3 ai 5 anni (scuola infanzia); dai 6 agli 11 anni (scuola primaria); dai 12 ai 17 anni (scuola secondaria)

Standard per il rapporto fra bambini ed adolescenti accolti e lo spazio disponibile
Le attività all’aperto rappresentano un’opportunità privilegiata. è fondamentale l’organizzazione in piccoli gruppi e l’organizzazione di una pluralità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività programmate.

Standard per il rapporto numerico fra personale ed i bambini ed adolescenti, e le strategie generali per il distanziamento fisico
Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti sarà graduato in relazione all’età: per i bambini in età di scuola dell’infanzia è consigliato un rapporto di 1 adulto ogni 5 bambini; per i bambini in età di scuola primaria è consigliato un rapporto di 1 adulto ogni 7 bambini; per gli adolescenti in età di scuola secondaria è consigliato un rapporto di 1 adulto ogni 10 adolescenti.

Principi generali d’igiene e pulizia
Considerato che l’infezione virale si realizza per droplets (goccioline di saliva emesse tossendo, starnutendo o parlando) o per contatto (toccare, abbracciare, dare la mano o anche toccando bocca, naso e occhi con le mani precedentemente contaminate), le misure di prevenzione da applicare sempre sono le seguenti: lavarsi bene e frequentemente le mani; non tossire o starnutire senza protezione; mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro dalle altre persone; non toccarsi il viso con le mani.

Particolare attenzione deve essere rivolta all’utilizzo corretto delle mascherine.
Le operazioni di pulizia approfondita dei materiali devono essere svolte di frequente sulle superfici più toccate, con frequenza almeno giornaliera, con detergente neutro.

I servizi igienici richiedono di essere oggetto di pulizia dopo ogni volta che sono stati utilizzati e di disinfezione almeno giornaliera con soluzioni a base di ipoclorito di sodio allo 0,1% di cloro attivo o altri prodotti virucidi autorizzati seguendo le istruzioni per l’uso fornite dal produttore.

Criteri di selezione del personale e di formazione degli operatori
Sono necessari requisiti di formazione ed è opportuno prevedere un numero di supplenti disponibili in caso di necessità.
Un’opportunità può essere il coinvolgimento di operatori volontari, opportunamente formati. Tutto il personale, sia professionale che volontario, deve essere formato sui temi della prevenzione di COVID-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e delle misure d’igiene e sanificazione.

Orientamenti generali per la programmazione delle attività e la stabilità nel tempo della relazione tra gli operatori ed i gruppi di bambini ed adolescenti
Sarà necessario lavorare per piccoli gruppi di bambini ed adolescenti, garantendo la condizione della loro stabilità per tutto il tempo di svolgimento delle attività. Anche la relazione fra il piccolo gruppo di bambini ed adolescenti e gli operatori attribuiti dev’essere garantita con continuità nel tempo.Queste condizioni proteggono dalla possibilità di diffusione allargata del contagio, nel caso tale evenienza si venga a determinare, garantendo altresì la possibilità di puntuale tracciamento del medesimo. Le diverse attività programmate devono essere affiancate da pulizia approfondita frequente delle attrezzature e dal lavaggio delle mani ad ogni cambio attività.

Accesso quotidiano e modalità di accompagnamento e di ritiro dei bambini ed adolescenti e triage in accoglienza
È importante che la situazione di arrivo e rientro a casa dei bambini e degli adolescenti si svolga senza comportare assembramento negli ingressi delle aree interessate. Per questo necessario che gli ingressi e le uscite siano scaglionati almeno tra i 5 ed i 10 minuti. Quando possibile, è opportuno che i punti di ingresso siano differenziati dai punti di uscita, con individuazione di percorsi obbligati. Meglio inoltre organizzare l’accoglienza all’esterno dell’area segnalando con appositi riferimenti le distanze da rispettare. All’ingresso nell’area per ogni bambino e adolescente va predisposto il lavaggio delle mani con acqua e sapone, o con gel igienizzante. L’igienizzazione delle mani dovrà ovviamente essere realizzata anche nel caso degli operatori che entrano in turno. Similmente, il bambino o l’adolescente dovrà igienizzarsi le mani una volta uscito dalla struttura prima di essere riconsegnato all’accompagnatore. Il gel idroalcolico deve essere conservato fuori dalla portata dei bambini per evitare ingestioni accidentali.

All’ingresso bisognerà chiedere ai genitori se il bambino o l’adolescente abbia avuto la febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male a casa e, dopo aver igienizzato le mani, verificare la temperatura corporea con rilevatore di temperatura corporea o termometro senza contatto. La stessa procedura va posta in essere all’entrata per gli operatori, che, se malati, devono rimanere a casa ed allertare il loro medici di medicina generale (MMG) ed il soggetto gestore

Progetto organizzativo del servizio offerto
Il gestore dell’attività deve garantire l’elaborazione di uno specifico progetto da sottoporre preventivamente all’approvazione del Comune nel cui territorio si svolge l’attività, nonché, per quanto di competenza, da parte delle competenti autorità sanitarie locali. Il progetto organizzativo del servizio offerto deve essere coerente con tutti gli orientamenti contenuti nel presente documento e ha lo scopo di mostrare la loro applicazione coerente all’interno dello specifico contesto ambientale in cui le attività si svolgeranno.

Attenzioni speciali per l’accoglienza di bambini ed adolescenti con disabilità
Nella consapevolezza delle particolari difficoltà che le misure restrittive per contenere i contagi hanno comportato per bambini ed adolescenti con disabilità, e della necessità di includerli in una graduale ripresa della socialità, particolare attenzione e cura vanno rivolte alla definizione di modalità di attività e misure di sicurezza specifiche per coinvolgerli nelle attività estive. Il rapporto numerico, nel caso di bambini ed adolescenti con disabilità, dovrebbe essere potenziato integrando la dotazione di operatori nel gruppo dove viene accolto il bambino o l’adolescente, anche favorendo il rapporto numerico 1 a 1.

Il documento nella sua versione integrale è consultabile QUI.