“Difesa e sanità due modelli da rivedere”: la diretta facebook di Ambiente Asti con Giorgio Beretta

Riceviamo e pubblichiamo


In questi mesi di tempo sospeso, come Ambiente Asti abbiamo deciso di realizzare delle piccole dirette per interrogarci sui temi politici principali, abbiamo affrontato il tema del lavoro e della sanità, della povertà, dell’agricoltura e dell’ambiente. Oggetto di questo lavoro è narrare il presente e ricercare insieme a chi si occupa di alcune problematiche una visione di futuro.
Sabato 2 maggio alle 17 la pagina di AMBIENTE ASTI, ospiterà un’intervista/diretta “Difesa e sanità due modelli da rivedere” facebook con Giorgio Beretta.

Giorgio Beretta è analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni. Svolge la sua attività di ricerca per l’Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia che fa parte della Rete italiana per il disarmo (Rid). Ha pubblicato diversi studi, oltre che per l’Osservatorio Opal, anche per l’Osservatorio sul commercio delle armi (Oscar) di Ires Toscana (Istituto di ricerche economiche e sociali) della Cgil di Firenze, per l’Annuario geopolitico della pace di Venezia e numerosi contributi, anche sul rapporto tra finanza e armamenti, per diverse riviste e quotidiani nazionali e per il sito www.unimondo.org

Giorgio Beretta in un recente articolo ha spiegato nei dettagli come i due sistemi siano stati trattati diversamente nelle finanziarie e come sia diversamente incentivata la produzione e export di sistemi militari e sanitari.
“L’Italia, dunque, investe sempre più per la difesa armata e sempre meno in cure sanitarie. Non solo: mentre il personale militare è tuttora ampiamente sovradimensionato rispetto alle reali esigenze del Paese, il Servizio Sanitario nazionale dal 2009 al 2017 ha perso 46 mila addetti. Mentre al per la sanità è stata applicata la “spending review” non altrettanto può dirsi per il settore militare e in particolare per il “procurement militare”, cioè per l’acquisto di armamenti, la cui spesa negli ultimi bilanci dello Stato si è sempre aggirata tra i 5 e i 6 miliardi di euro annuali. ”

Come Ambiente Asti ci sentiamo di dire che andrà tutto bene se saremo in grado di investire in istruzione, politiche sociali, sanità, in politiche green e se sapremo togliere investimenti agli armamenti.
Senza questa rivoluzione culturale lasceremo il mondo esattamente come prima e forse peggiore, non ci sarà servito attraversare questa crisi non ancora finita.
La diretta è seguibile dalla pagina facebook di Ambiente Asti https://www.facebook.com/astiaicittadini o utilizzando il link https://www.facebook.com/astiaicittadini/videos/665259714267031/