Didattica a Distanza, l’esperienza positiva dell’IC di Castell’Alfero: “Opportunità per gli studenti della secondaria”

Gli studenti imparano autonomia e responsabilità. Con la FASE 2 potrebbero aumentare le criticità soprattutto per la primaria

Le sei scuole primarie e le due secondarie dell’Istituto Comprensivo di Castell’Alfero sono state tra le prime a partire, già da metà marzo, con la Didattica a Distanza (DaD).

“E’stato possibile perché già avevamo delle competenze digitali – spiega la dirigente scolastica Claudia Cerrato – Per la didattica ci appoggiamo alla piattaforma Edmodo che era predisposta e che avevamo utilizzato in precedenza. Inoltre siamo riusciti ad essere tempestivi grazie al nostro animatore digitale, il professor Paolo Meda, e ad un team di insegnanti che hanno dato supporto agli altri colleghi. Ancora oggi è attivo uno sportello virtuale per dare indicazioni e fornire aiuto tecnico”.

Cerrato è soddisfatta del lavoro svolto. “Gli insegnanti si sono impegnati e si impegnano molto e abbiamo ricevuto feedback positivi e apprezzamenti da parte delle famiglie. Sono contenta perché ho creduto fin da subito nelle nostre possibilità e in questa tipologia di didattica”.

Diversi i lati positivi riscontrati soprattutto tra gli studenti della scuola secondaria [medie di Castell’Alfero e Montechiaro].

“La Dad è un’occasione per sperimentare la propria maturità e per lavorare in autonomia. I ragazzini non hanno bisogno della presenza costante dei genitori e con questa tipologia di didattica non hanno sempre l’insegnante dietro a ricordare loro consegne e a riprenderli. Devono imparare da soli ad organizzare il proprio lavoro, imparano la puntualità oltre ad implementare le proprie competenze digitali”.

Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria ed è partita la nuova didattica è cambiato anche il metodo di valutazione. Oltre alle competenze disciplinari si valutano le cosiddette soft skills, le competenze trasversali come l’autonomia, la puntalità, l’interesse, la partecipazione alle attività.

“Ciascun alunno si trova ad operare in una situazione totalmente nuova e se all’inizio può aver provato un senso di disorientamento, ora ha la possibilità di dimostrare abilità che a scuola, in aula, sono meno richieste pur essendo importantissime per la crescita personale e la futura vita sociale e lavorativa”.

La stessa metodologia di valutazione è utilizzata anche per gli alunni più giovani della primaria (scuole di Castell’Alfero, Cinaglio, Frinco, Montechiaro, Settime, e Tonco) anche se in questo caso non mancano le criticità, che potrebbero ancora aumentare d’ora in avanti con l’avvio della Fase 2 della gestione dell’epidemia da Covid-19.

“Per la prima e seconda è difficile individuare queste competenze anche perché i bambini hanno bisogno di aiuto e supporto da parte delle famiglie – evidenzia Cerrato  – Questo supporto costante d’ora in poi potrebbe venire meno dal momento che molti genitori torneranno a lavoro e i bambini dovranno cercare di cavarsela da soli”.

Per sapere cosa succederà nelle prossime settimane al mondo della scuola è necessario aspettare le nuove ordinanze da parte del Ministero dell’Istruzione. Sono principalmente due le incognite: l’esame di terza media (è sufficiente consegnare una tesina o si pensa di realizzare un colloquio con gli insegnanti anche in modalità a distanza?) e il rientro a scuola a settembre che potrebbe prevedere la creazione di gruppi di studenti: uno che si connette da casa e uno che si presenta in aula.

“Non possiamo ancora fare pronostici su come adatteremo la didattica finché non avremo linee guida certe da seguire. Tra quache mese avremo anche maggiori strumenti per capire se la DAD abbia davvero funzionato. Il banco di prova sarà sicuramente il ritorno alla didattica in presenza. Vedendo i nostri alunni e parlando direttamente con loro capiremo cosa ha funzionato e cosa no in questi mesi di chiusura” conclude Cerrato.