Da via Pietro Micca a zona Fortino, ad Asti prosegue su più fronti la battaglia contro le antenne Iliad

Presentata al sindaco un'interrogazione da parte dei consiglieri comunali di minoranza

I cittadini astigiani non ci stanno e continuano la loro battaglia contro i ripetitori Iliad.

Mentre in via Pietro Micca, tra i condòmini dei vari palazzi che si affacciano sulla via, si sta costituendo un comitato spontaneo (denominato Comitato Pietro Micca), anche in zona Fortino sta crescendo il malumore.

“Sto cercando di sensibilizare i vicini – spiega un residente, Fabio Pungitore – Abbiamo scoperto per caso il cantiere per l’installazione dell’antenna. Nessuno ci ha informati proprio come successo in via Pietro Micca. La realtà qui è diversa. Sicuramente c’è più spazio, più verde, meno densità abitativa ma si tratta comunque di un’area residenziale e a pochi metri ci sono un asilo nido e una scuola materna. La preoccupazione per l’inquinamento elettromagnetico e per la salute quindi esiste. Ho iniziato a contattare dei consiglieri comunali e persone influenti e sensibili sui temi ambientali che possano dare una mano alla nostra causa”.

Probabilmente però qualcosa è già successo perché il cantiere in zona Fortino, che sorge in via Baussano nei pressi della Cassa edile da fine aprile, è, ad oggi, fermo e il ripetitore non è ancora stato installato.

Antenne iliad

Se in via Pietro Micca nel giro di un paio di giorni l’antenna è stata messa, perché qui ci vuole così tanto tempo? Probabilmente le proteste italiane contro Iliad hanno rallentato l’iter di costruzione. Sì perché non è una questione puramente astigiana, anche in altre aree del paese i cittadini hanno alzato la voce, come a Rimini dove i residenti della frazione Viserba sono scesi in strada bloccando addirittura i lavori.

Ad Asti, i cittadini di via Pietro Micca non si sono fermati alle prime affermazioni del sindaco che aveva evidenziato come tutto era stato fatto a norma seguendo le procedure. Dopo essere passati per vie legali ( si sono rivolti all’avvocato Lucas Barbesino per presentare un esposto indirizzato a Iiad Italia Spa, Comune di Asti, Arpa Asti, Asl Asti, Procura della Repubblica e Ministero dell’Ambiente) e aver costituito un Comitato, lo scorso 15 maggio si è tenuto un incontro con due tecnici ARPA.

Presso l’abitazione di un condòmino dell’ed B7 – ha fatto sapere l’amministratore Luca Mastrazzo, della  Domus Servizi – si è proceduto a posizionare un antenna di rilevazione delle frequenze del ripetitore Iliad. Durante l’intervento è stata eseguita una prima rilevazione in cui si evinceva un valore di 0,8 V/m rispetto ad un limite massimo consentito in Italia di 6 V/m. Questo non gioca a nostro favore ma la rilevazione perdurerà per almeno un mese dopodichè verranno valutati i dati rilevati”.

Intanto all’esposto mandato dall’avvocato Barbesino da parte dei residenti, non è arrivata ancora nessuna risposta né dalle istituzioni, né dalla stessa Iliad Italia Spa.

A sostenerli però ci sono i consiglieri di minoranza Mario Malandrone (Ambiente Asti), Mauro Bosia (Uniti si può) e Angela Quaglia (Cambiamo Asti) che hanno inviato al sindaco un’interrogazione per capire se esiste un piano comunale di installazione delle antenne e se questa pianificazione tiene conto del coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini.

I consiglieri nello specifico si chiedono:

  • quale Assessorato e struttura del Comune di Asti ha attivato l’iter autorizzativo di tale ripetitore;
  • se l’autorizzazione si è conclusa con una Delibera di Giunta e con quali pareri di merito dei diversi Assessorati coinvolti;
  • se la Delibera di Giunta approvata sia corredata dai pareri dell’ARPA e dai pareri della Provincia relativamente ad una possibile Valutazione di Impatto Ambientale;
  • se il Comune ha informato le Associazioni ambientaliste dell’ennesima nascita di un ripetitore ad Asti;
  • se il Comune ha una pianificazione trasparente sulle zone in cui intende permettere l’installazione di altre antenne;
  • se il Comune si sta dotando di uno strumento di pianificazione e se sì in che modo ha coinvolto associazioni e cittadini;
  • se il Sindaco ritiene che il Comune debba operare con le stesse finalità di un soggetto privato, mettendo in primo piano le rendite;
  • quanto il Comune di Asti introiterà dalla Società.

Di seguito l’interrogazione antenne integrale