Come diventare un influencer responsabile

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Al giorno d’oggi è quasi un sacrilegio del nuovo millennio non avere almeno un profilo social, favorito dalla consuetudine degli utenti Internet di tutte le età di usare la messaggistica istantanea. Le aziende si stanno adeguando sempre di più per accrescere la propria presenza su social network per mantenere i rapporti con la clientela, avvalersi delle opportunità offerte dal social media marketing e per attingere informazioni utili in fase di selezione del personale.

In tempi piuttosto veloci e recenti coloro che sono intenzionati a farsi conoscere o, comunque, ad attuare campagne pubblicitarie (per motivi politici, commerciali o raccolta fondi per la beneficenza) hanno captato il cambiamento che ha portato i consumatori ad affidarsi ai giudizi su prodotti dati da chi li testa con cognizione di causa, piuttosto che affidarsi alla tradizionale reclamizzazione del produttore. Qualunque sia il prodotto, dalla scelta del robot tagliaerba alla borsa griffata.

Da Blogger a Influencer

I primi sono stati coloro che hanno iniziato a condividere i propri contenuti Web su blog, dove riunire materiale sulla propria persona insieme a quello sulle proprie attività professionali come recensire prodotti. Da qui è partita una decina di anni fa la transizione verso un nuovo tipo di testimonial pubblicitario, per un marketing esperienziale: non più la solita “reclam” palesemente creata ad arte, ma l’affidarsi a qualcuno che abbia toccato con mano.

Tutto questo, però, richiede un lungo e complesso lavoro dietro le quinte per creare contenuti SEO-oriented, gradevoli ed efficaci per acquisire autorevolezza, fiducia e follower.

Da Influencer a Micro-Blogger

Negli ultimissimi anni si assiste ad un’ulteriore evoluzione dell’Influencer, arrivando alla figura del Micro-Blogger: qualcuno che condivide i propri contenuti e ha un ampio seguito su una piattaforma di social media. Vero motivo per cui sono state create storie e swipe up, è stato quello di facilitare le entrate per gli Influencer con numerosi “seguaci”. Lavorare e fare soldi con marchi, sponsorizzazioni e affiliati senza il fastidio e il duro lavoro di un sito Web / blog per facilitare quei clic.

Erika Cecchetto, coordinatrice della rubrica di fotografia su ReviewBox.it, evidenzia come non sia più necessario investire migliaia di euro per creare contenuti audio video necessari allo scopo: con una fotocamera digitale dotata di un buon stabilizzatore di immagine, permettendo di registrare con ISO più bassi e maggiore profondità di campo. Per foto del prodotto e selfie, in accettabili condizioni di illuminazione, può essere sufficiente uno smartphone dotato di una buona ottica per avere poco “rumore di fondo” nello scatto.

Responsabilità etica e legale

L’empatia che si viene a creare con i follower è un aspetto fondamentale per il successo di questo mestiere, da coltivare con trasparenza ed onestà.

Così l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria ha emanato la Digital Chart che, insieme alle norme sulla trasparenza informativa del Codice del Consumo, fornisce utili indicazioni per il rispetto della normativa pubblicitaria attraverso le nuove forme di comunicazione commerciale. Svariate sono le pronunce dell’Istituto che hanno sanzionato imprese e/o influencers per pubblicità occulta tramite influencer marketing.

Foto: khsmiley / Pixabay

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