Cimo Piemonte presenta un vademecum per la Fase 2 a tutela di medici e pazienti

Riceviamo e pubblichiamo


Il Sindacato dei Medici CIMO Piemonte ha elaborato una serie di proposte per una gestione efficace e tutelante nei confronti di tutto il personale sanitario e dei pazienti, per contribuire a mettere in sicurezza le persone in questa delicata Fase 2

Tra i provvedimenti che saranno presentati dal Sindacato alle Istituzioni e agli Enti preposti, un periodo di 15 giorni di congedo Covid19, regolarmente retribuito, per tutto il personale sanitario che in questi due mesi ha lavorato senza sosta. Per loro è necessario un recupero psico-fisico, per questo viene richiesto anche un supporto e una valutazione psicologica per individuare eventuali casi di burnout e di fragilità psicologica. È prioritario inoltre non commettere gli stessi errori della Fase 1, quindi prevedere da subito reparti o strutture intere dedicate a nuove ondate epidemiche, dotare tutto il personale sanitario di DPI e fare i tamponi a medici, infermieri e pazienti prima del loro ingresso in strutture ospedaliere

Cimo Piemonte, il sindacato dei medici, intende presentare nei prossimi giorni all’Assessore alla Sanità della Regione e a tutti gli Enti preposti, dall’Unità di Crisi alla Task Force voluta dal Governatore Cirio, un vademecum per una gestione efficace, preventiva e tutelante di tutto il personale sanitario nella Fase 2.

È un dato di fatto: i numeri dei contagi, i decessi, anche tra i medici, la congestione delle strutture ospedaliere, la mancanza di tamponi e di DPI dimostrano come a livello nazionale, e in particolar modo in alcune regioni italiane, la gestione dell’epidemia sia stata alquanto discutibile. Poca chiarezza, interventi tardivi, ma soprattutto tanta confusione.

Entrando nella Fase 2, con un contenimento generalizzato dell’epidemia, diventa fondamentale non abbassare la guardia ed elaborare un piano di azione efficace che prediliga la prevenzione.

Per questo motivo, Cimo Piemonte ha elaborato una serie di proposte pensate proprio per tutelare al meglio tutto il personale sanitario e i pazienti. Nel dettaglio:
1) Prevedere un congedo, regolarmente retribuito, da Covid-19 di 15 giorni per tutti i medici che in questi due mesi hanno operato senza sosta nella gestione dell’emergenza
2) Prevedere un supporto e una valutazione psicologica verso il personale medico al fine di individuare eventuali casi di burnout e di fragilità psicologica
3) Organizzare fin da subito le strutture sanitarie al fine, da una parte, di garantire tutti i servizi medici verso i malati cronici e con patologie non urgenti, dall’altra di prevedere reparti e interi ospedali per accogliere nuove ondate epidemiologiche, evitando strutture miste, al contrario attivare “un’area grigia” per isolare eventuali casi dubbi o in attesa dei riscontri dai tamponi
4) Intensificare i tamponi a cadenza predefinita verso tutto il personale sanitario
5) Prevedere il tampone a tutti i pazienti prima di essere ricoverati e dotare di mascherine tutti coloro che accedono in strutture sanitarie
6) Prevedere scorte per medici e infermieri di DPI
7) Potenziare la rete sanitaria territoriale per trattare i positivi precocemente, evitando l’accesso alle strutture ospedaliere

«Riteniamo – ha dichiarato Sebastiano Cavalli, Segretario di Cimo Piemonte (nella foto) – che per affrontare al meglio questa nuova fase serva agire in modo preventivo, ovvero anticipare possibili scenari attivando al contempo azioni mirate a tutela e a supporto di chi si è trovato negli ultimi due mesi nell’emergenza. Strutture, operatori e pazienti necessitano oggi di interventi puntuali per garantire servizi sanitari adeguati alle richieste e in totale sicurezza. Servono organizzazione e controllo. Come Cimo Piemonte vogliamo lavorare in modo proattivo insieme a tutti gli attori, istituzionali e non, per offrire ai cittadini e ai medici le migliori condizioni per fruire dei servizi e per garantirli, ecco perché abbiamo pensato a un vademecum con un elenco di priorità. Lavoriamo uniti e con prospettiva».