“Ci chiamate eroi ma siamo stati abbandonati”: gli infermieri in piazza a Torino

Questa mattina un flash mob in piazza Castello

“Oggi quelli della prima linea, quelli del fronte, quelli che avete mandato a combattere una guerra nudi e senza difese, quelli che fino a ieri chiamavate eroi, li avete già dimenticati. Noi siamo qui per ricordarvi quello che è successo. Per gli infermieri in questi due mesi è saltato lo stato di diritto”.

Inizia così la lettera letta questa mattina, durante il flash mob organizzato a Torino da Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

Decine gli infermieri scesi in piazza per far sentire la propria voce e rivolgersi alle istituzoni regionali e nazionali.

Al centro della protesta la situazione in cui, in questi mesi di emergenza sanitaria, hanno dovuto lavorare: senza ferie, senza congedi, senza quarantena.

“Ci avete abolito per legge la quarantena preventiva facendoci diventare untori dei nostri colleghi , dei nostri pazienti e delle nostre famiglie. Non ci avete fatto i tamponi nonostante molti di noi avessero sviluppato sintomatologia. Ci avete lasciati senza dispositivi di protezioni individuali mettendo a rischio la nostra salute e quella dei nostri cari. Abbiamo dovuto indossare sacchi dell’immondizia rinunciando anche alla nostra dignità personale e abbiamo dovuto indossare pannoloni sotto le tute perché ci era impossibile fare i nostri bisogni”.

flash mob nursind

Da più parti e dalle stesse istituzioni sono stati definiti eroi, ma per loro non è stato fatto nulla di concreto. Hanno dovuto fare di tutto (A noi è toccato il compito di disinfettare i morti e trasferirli in obitorio. A noi è toccato fare i sacerdoti. A noi è toccato fare le video chiamate con i parenti), ma si sono sentiti abbandonati:Abbiamo dovuto abitare lontano dalle nostre famiglie e stare lontano dai nostri figli. Molti di noi li avete lasciati a casa malati senza sorveglianza sanitaria”.

Quello che Nursind chiede è un segnale forte da parte delle istituzioni: non solo parole e promesse, ma azioni concrete e riconoscimenti come giusti risarcimenti, per chi “ha tirato fuori l’Italia e il Piemonte da questo pantano”.

flash mob nursind

Senza gli infermieri nulla sarebbe stato possibile.

Di seguito la Lettera Nursind integrale

In serata il sindacato Nursind Piemonte ha inviato il comunicato che di seguito riportiamo integralmente

INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ALBERTO CIRIO

Questa mattina a Torino, in Piazza Castello, gli infermieri hanno manifestato per inviare un messaggio forte e chiaro alle istituzioni. Abbiamo voluto rappresentare e ricordare ciò che è stato perché dopo tanti elogi e promesse, tutti sembrano aver dimenticato gli eroi.
Gli infermieri, gli OSS e il resto del personale sanitario sono stati l’unica vera prima linea in questa emergenza e lo sono ancora. I 23.000 infermieri piemontesi rappresentano oltre il 60% del personale sanitario, sono quelli dell’assistenza diretta, quelli che hanno permesso di gestire con tutte le difficoltà e le criticità questa emergenza.

Non è un caso che oltre il 45% del personale sanitario contagiato è rappresentato da personale infermieristico. Un prezzo altissimo cha ha visto tra le fila della categoria più numerosa e significativa del sistema sanitario, morti, ricoverati e ammalati su tutto il territorio nazionale. Cicatrici e ferite che difficilmente potranno essere rimarginate. Gli infermieri sono quelli le cui competenze saranno messe in campo per dare una risposta ai bisogni di salute dei cittadini sia in ospedale ma soprattutto sul territorio e a domicilio dopo anni di tagli dei precedenti governi regionali.

Abbiamo manifestato non solo per ricordare ciò che è stato ma anche per chiedere il giusto risarcimento. Certo nessun bonus e nessuna premialità potranno curare le ferite (non solo fisiche), ma almeno un segnale di rispetto pensiamo di meritarlo.
Il governo Italiano dopo tante promesse di riconoscimento, sin dalla prima ora, sembra quasi aver dimenticato e non ci sono ancora tracce di quelle dichiarazioni che parlavano addirittura di revisioni strutturali degli stipendi degli infermieri che ricordiamo essere i più bassi in Europa. Non si vede ancora neanche l’ombra di queI bonus o premialità nazionali che solo qualche settimana fa pareva dovessero arrivare con certezza.

Siamo lieti che la Giunta Regionale del Piemonte abbia stanziato ulteriori 37 milioni per finanziare una premialità al personale della prima linea, che riconosca il rischio e il disagio di questi lunghi due mesi.
Ringraziamo il Presidente della Giunta Regionale Alberto Cirio per averci ricevuto ed aver ascoltato con attenzione le nostre rivendicazioni.
Il Presidente ha dato la sua piena disponibilità quale interlocutore sui grandi temi. Durante l’incontro ha chiamato e chiesto all’assessore Icardi di fissare subito un incontro con la direzione regionale della sanità e NurSind al fine di garantire un tavolo di discussione e confronto costante relativamente alle nostre proposte per l’erogazione dei fondi destinati alla premialitá del personale.

A lui abbiamo chiesto il massimo impegno per accelerare la trattativa e quindi l’erogazione dei fondi destinati. Abbiamo chiesto la massima garanzia di tutelare e valorizzare il lavoro svolto dagli dal personale della prima linea in questi due mesi. Abbiamo chiesto di riconoscere il lavoro dell’assistenza diretta, della presa in carico e della continuità assistenziale.
Abbiamo inoltre chiesto l’impegno di intercedere insieme ad altri Presidenti di Regione presso il governo nazionale affinché agli infermieri possa essere riconosciuto il valore del lavoro svolto ieri, oggi e domani. Abbiamo ricevuto disponibilità di un impegno dei punti trattati.
Noi, intanto, continueremo a lavorare con sacrificio e abnegazione come abbiamo sempre fatto.

Francesco Coppolella
Segretario NurSind Piemonte

Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione di infermieri del NurSind Asti, oltre al direttivo territoriale del sindacato delle professioni infermieristiche guidato dal segretario Gabriele Montana