Asti, redatto dai consiglieri di maggioranza un protocollo per sostenere la ripartenza della città

Il Sindaco Maurizio Rasero ha ricevuto ieri, al termine di due intense giornate di lavoro e di confronto, un documento redatto dai 20 consiglieri di maggioranza.

Il Primo Cittadino ha ringraziato i colleghi per il prezioso contributo e per la costante partecipazione e disponibilità ed utilizzerà questo elaborato per confrontarsi con tutti i settori del mondo economico, le associazioni sportive, culturali e del volontariato nonché le forze politiche che hanno manifestato l’intenzione di collaborare con l’Amministrazione Comunale per sostenere la “ripartenza” della nostra amata Città in questo particolare momento.

“Dopo giorni di confronto, i Consiglieri di maggioranza hanno predisposto il seguente documento al fine di fornire il proprio supporto all’Amministrazione comunale nell’adozione di misure di sostegno ai cittadini per la ripresa economica, lavorativa e della vita privata.
La crisi sanitaria, infatti, richiede da chi ha l’onere e l’onore di amministrare la città di dare risposte concrete, nell’attesa dell’adozione degli auspicati provvedimenti Governativi.
Le nostre proposte vogliono essere un indirizzo e non hanno presunzione di completezza, certi che, in un periodo storico unico, non vi sia una verità assoluta, ma serva la collaborazione di tutti al fine di non lasciare nessuno indietro” è la premessa dei consiglieri di maggioranza nella presentazione del documento che riportiamo integralmente.

SANITÀ
Riteniamo strettamente necessario nonché prioritario che l’amministrazione comunale continui a porre in essere ogni tipo di iniziativa, ad ogni livello (locale, regionale e nazionale), al fine di dare una pronta risposta a quell’esigenza, più volte evidenziata dal Sindaco, affinché vengano adottate tutte le iniziative necessarie per consentire all’Ospedale Cardinal Massaia di riprendere al più presto un’attività il più normale possibile.
È infatti evidente come, ben consci della drammaticità della pandemia da Covid-19, in Asti e in tutta Italia le persone continuino, purtroppo, ad ammalarsi di altre patologie e necessitino, quindi, di una piena assistenza sanitaria.
Si deve necessariamente prevedere un’azione in due tempi.
In una prima fase sarà necessario, così come in parte già posto in essere, l’utilizzo di strutture già pronte ad accogliere pazienti in fase di riabilitazione dalla patologia pandemica. Non è infatti ipotizzabile ritardare ancora la riapertura dei reparti “ordinari” del Cardinal Massaia e, quindi, riteniamo che azioni come quella intrapresa presso la Clinica San Giuseppe, solo nei casi in cui siano rispettati i protocolli e la sicurezza dei pazienti ivi già degenti, siano da incentivare, utilizzando anche strutture non prettamente sanitarie (quali hotel) ma che consentano una rapida attuazione del progetto.
Sul piano della diagnostica della patologia in corso e nell’ottica della più rapida individuazione di soggetti positivi è auspicabile che la Regione individui linee guida che consentano, anche tramite laboratori convenzionati, la più larga diffusione possibile dei test sierologici.
In una seconda fase, invece, tramite risorse che dovranno e potranno provenire solo dagli enti sovracomunali, sarà utile una revisione generale del sistema sanitario astigiano; troppo sacrificato negli anni sull’altare regionale.

MOBILITÀ
L’attuale amministrazione comunale nei mesi scorsi aveva avviato l’iter di revisione del piano urbano del traffico (di seguito PUT) al fine di rispondere all’esigenza di una riorganizzazione della mobilità urbana che riscontri anche quelle sollecitazioni ambientali non più rinviabili e già recepite anche in provvedimenti regionali.
Oggi il distanziamento sociale richiede una accelerazione della predetta iniziativa al fine di consentire agli esercenti commerciali e, in più generale, ai cittadini di poter riprendere la propria vita in piena sicurezza.
Come più specificatamente verrà sotto evidenziato, si ritiene necessario adottare, anche solo per aree, quelle parti del progetto del PUT che consentano un immediato ampliamento delle zone pedonali e delle zone ZTL/”zone 30” in ottica di una miglior convivenza tra pedoni, ciclisti e autoveicoli.
In tal modo, inoltre, sarà più agevole rispondere a quell’esigenza dei ristoratori e, più in generale, dei locali che somministrano alimenti e bevande, di maggiori spazi al fine di recuperare i posti persi all’interno e all’esterno dei locali stessi in conseguenza delle nuove norme restrittive.
La mobilità alternativa (sia privata che in condivisione) sarà nei prossimi mesi essenziale. L’amministrazione, quindi, non potrà che porre in essere quelle azioni già ipotizzate che consentano, con una revisione della
viabilità, una maggior sicurezza nella circolazione con mezzi a basso impatto ambientali, elettrici e/o non motorizzati (ampliamento ZTL, ZTM, piste ciclabili e aree pedonali).

SPAZI COMMERCIALI, RISTORAZIONE, LAVORO E TURISMO
L’attuazione del punto precedente, con ogni evidenza, è volta anche a rispondere alle esigenze dei soggetti commerciali che sono attualmente i più colpiti dalle misure di restrizione e nel tempo lo saranno ancor di più.
In una città come Asti, ove il turismo e, più in generale, tutto il terziario, sono fonte fondamentale dell’economia locale, non si può non adottare ogni iniziativa utile alla ripresa, anche in coordinamento con le associazioni di categoria.
La riorganizzazione, con un ampliamento e nuove aperture dei dehors e delle aree espositive all’aperto deve essere incentivata ed aiutata in un’ottica di massima flessibilità, anche tramite l’eventuale modifica della viabilità, pure solo per fasce orarie.
In attesa dei provvedimenti governativi, il Comune dovrà agevolare i soggetti sopra ricordati riducendo la tassazione locale; prevedendo, quindi, che l’estensione e/o l’apertura di aree destinate all’occupazione del suolo pubblico sia esentata da TOSAP e TARI e che ne sia riorganizzata la procedura di richiesta in linea con le nuove norme regionali emanate ed emanande, in un’ottica di continuazione delle azioni di sburocratizzazione e semplificazione già da tempo intraprese.
Sarà, quindi, necessario garantire aree gratuite ai negozianti (anche di abbigliamento e/o simili) per l’esposizione dei loro prodotti e agli artigiani (gelaterie, piadinerie, ecc.) per la somministrazione nei pressi del proprio locale.
Abbiamo inoltre ipotizzato, su proposta di alcuni ristoratori, la creazione di aree comuni da loro condivise e gestite, al fine di agevolare quelli che, per conformazione delle vie, avrebbero più difficoltà a rispettare le norme di distanziamento sociale da soli.
In merito alle aree mercatali, sarà necessario garantire maggiori spazi al fine del rispetto delle norme di distanziamento, nonché il controllo sugli accessi.
Sarà, inoltre, ipotizzabile una rimodulazione della tassa di affissione sempre in un’ottica di agevolazione degli esercizi locali, nonché dell’IMU per i proprietari che per i prossimi mesi concedano uno sconto sul canone di locazione dei propri immobili ad uso non abitativo.
Tale ultima previsione si collega alla ferma volontà di fare tutti gli sforzi possibili, in linea e in sinergia con gli auspicati provvedimenti statali e regionali, per rimodulare l’imposizione di tasse e tributi locali, in linea col principio per cui non si dovrebbe pagare per un servizio di cui non si è usufruito; ciò al fine di dar risposta anche al mondo del lavoro più in generale inteso.
Le iniziative sopra descritte vanno anche nell’ottica di una ripresa del turismo che, con ogni probabilità, vedrà venir meno gli afflussi provenienti non solo da Paesi europei ma anche dalle altre Regioni italiane.
È pertanto necessario ripensare alla tassa di soggiorno, incentivare pacchetti turistici di promozione del nostro territorio, con un’opera di sinergia tra i vari esercenti, anche tramite l’operato dell’ATL e lo sfruttamento degli ampi spazi che garantiscono le nostre meravigliose colline.
Al fine di agevolare le iniziative di cui sopra, il Comune potrà verificare la fattibilità dell’adozione di un’iniziativa, sullo stile di “Mutuo Provincia Più”, per garantire agevolazioni su finanziamenti erogati tra gli istituti di credito ai privati.

MANIFESTAZIONI, EVENTI, CULTURA E SPORT
Occorre ricordare come, sebbene sia stata necessaria una forte revisione degli eventi organizzati dal Comune, non si possa non tener conto delle sollecitazioni in ambito culturale e sportivo, fondamentali alla vita sociale dei cittadini.
Sarà quindi opportuno ripensare le manifestazioni in spazi più ampi e in modo che garantiscano la sicurezza dei partecipanti.
Gli uffici comunali dovranno verificare la fattibilità di iniziative quali cinema e teatri in drive-in e/o lo spostamento del cinema all’aperto e di “Asti Teatro” in piazze più ampie quali Piazza Alfieri, Piazza del Palio, Piazzale de André, Piazza d’Armi, ove garantirne, attraverso anche l’utilizzo di supporti informatici (maxischermi, casse acustiche, ecc.), la possibilità di fruizione mantenendo le distanze.
Sarà anche ipotizzabile l’organizzazione di piccoli eventi in prossimità delle maggiori aree concesse alla ristorazione, valorizzando così anche le nostre eccellenze astigiane del settore culturale.
Riteniamo, infine, utile e necessario che il Comune dia mandato alla Fondazione Asti Musei di intraprendere iniziative anche gratuite per gli astigiani e a iniziare subito l’organizzazione dell’attività per l’anno 2021-2022 per il rilancio dei musei di Asti.
Riguardo lo sport, l’assessorato competente sta vagliando con i propri uffici e in sinergia con le relative associazioni, le iniziative attuabili tenendo conto delle norme sanitarie, non ancora emanate in materia, e dei vincoli di bilancio del Comune.
Sono, quindi, stati ipotizzati lo scomputo dei canoni degli impianti comunali concessi in gestione per i mesi non usufruiti, la concessione di parchi, aree all’aperto e dei cortili degli impianti scolastici al fine di permettere, quando sarà possibile, la ripresa dell’attività sportiva in maniera sicura e continuativa.
Il Comune, inoltre, dovrà necessariamente fungere da cabina di regia tra le associazioni e gli enti privati e pubblici che negli anni hanno sostenuto l’attività sportiva con erogazioni di vario tipo e forma al fine di non far venire meno il sostentamento di un settore in cui la città ha investito, anche a livello di formazione, dei professionisti.

TUTTI INSIEME, NESSUNO ESCLUSO
I più giovani, così come i più anziani e i disabili, sono stati e sono tutt’ora i soggetti più colpiti dalle norme restrittive.
È necessario, al fine pure di sgravare le famiglie e permettere la piena ripresa dell’attività lavorativa, che l’ente comunale si attivi, in sinergia anche con i privati, le associazioni di volontariato e la Curia, al fine di garantire ai primi e ai loro cari spazi idonei ad attività ricreative ed educative.
Non è infatti ipotizzabile, attualmente, lo svolgimento dei “classici” centri estivi o dell’utilizzo dei centri anziani così come oggi organizzati.
Dovranno, invece, essere oggi messe in atto micro-iniziative che garantiscano una minor concentrazione di giovani e anziani e permettano agli stessi di non rimanere isolati in casa, favorendo anche il rapporto intergenerazionale.
Saranno, qui, utilizzabili anche quegli spazi e quelle aree più piccole, in precedenza destinate alle iniziative oggi, purtroppo, cancellate (cortili, spazi bibliotecari, ecc.).

RECEPIMENTO FONDI
È del tutto evidente come per porre in essere una reale azione concreta, il Comune non possa fare a meno, nell’attesa delle iniziative governative e regionali, di porsi anche la domanda di ove reperire i fondi necessari.
Le attuali norme di bilancio, infatti, in conseguenza delle minori entrate già avute e stimate, limitano l’iniziativa dell’amministrazione.
Ferma la necessità che tutte le forze politiche sollecitino i propri rappresentanti ai vari livelli istituzionali, è giunto forse il momento per cui l’ente locale trovi la forza ed il coraggio di attuare iniziative anche complesse.
Sono quindi al vaglio l’adozione di:
BOC (obbligazioni degli enti locali): sono titoli obbligazionari la cui durata non può essere inferiore ai cinque anni. Sono disciplinati dalle leggi n. 142 del 08/06/1990 e n. 724 del 23/12/1994.
Con tale strumento sarà possibile finanziare quelle opere pubbliche da anni e da diverse amministrazioni ipotizzate ma mai realizzate per mancanza di fondi;
concertazione urbanistica: visto il momento emergenziale, al fine di dare supporto allo sviluppo economico, si ritiene utile incentivare le pratiche di concertazione urbanistica che prevedano sconti su oneri urbanistici a fronte di pagamenti anticipati da utilizzare subito per gli investimenti dell’ente.
tributi comunali di scopo;
cartolarizzazioni dei crediti;
sponsorizzazioni;
joint venture (come disciplinato dall’ultimo codice degli appalti);
venture capitals, con fondi di investimento privati;
iniziativa “Adotta un parco”: sulla linea dell’iniziativa già presente di “Adotta una rotonda”, proponiamo l’estensione della stessa ai parchi comunali, permettendo il reperimento di spazi pubblicitari a fronte del sostegno al decoro urbano.

DIGITALIZZAZIONE E SBUROCRATIZZAZIONE
Per incentivare la piena ripresa economica e garantire il distanziamento sociale, appare necessario continuare l’opera di digitalizzazione già intrapresa per alcuni settori comunali.
Dovrà essere permesso al cittadino e ai professionisti, l’accesso ai servizi comunali direttamente da casa e dai propri uffici senza, quindi, affollare gli uffici pubblici.
L’utilizzo di un portale web e di applicazioni apposite diventa esigenza primaria sia per ragioni di sicurezza che di celerità nel lavoro.
In linea con quelli che paiono gli indirizzi nazionali e regionali, il Comune continuerà nell’opera di semplificazione e sburocratizzazione già ampiamente iniziata, anche ulteriormente semplificando l’iter di approvazione delle pratiche.