Antimafia, Maurizio Marrone: “In Piemonte nessun mafioso vedrà un centesimo”

Chi oggi teme la semplificazione in materia antimafia probabilmente ignora la circolare del Ministro Lamorgese che chiede ai prefetti di attivare la procedura d’urgenza già prevista dal Codice anti mafia all’art. 92 comma 3, che non rinuncia a nessun controllo antimafia, ma si limita a ridurre i termini di attesa” a dichiararlo è l’assessore alla Semplificazione Maurizio Marrone, che prosegue: “Il ddl Riparti Piemonte dispone esattamente lo stesso, anzi la nostra norma è decisamente più rigorosa.

Le disposizioni del Ministero dell’Interno, rendono necessaria l’acquisizione della documentazione antimafia dalla “banca dati nazionale unica” solo per importi inferiori ai 150.000, lasciando campo libero alle mere autocertificazioni per cifre superiori. Il nostro disegno di legge, invece, chiarisce espressamente che, pur nell’urgenza, è sempre obbligatoria la verifica sulla “banca dati nazionale unica” e interviene solo sui tempi d’attesa successiva per la certificazione, differenza non da poco di cui andiamo orgogliosi.

Non basta – prosegue l’assessore Marrone -, annuncio anche la presentazione di un emendamento di Giunta che ambisce addirittura ad aumentare il rigore del Codice Antimafia: aggiungeremo all’art. 65 del ddl un comma che sospende qualsiasi versamento di erogazione fino alla ricezione dell’informazione antimafia liberatoria, trasformando la mera facoltà prevista dall’art 92 comma 5 in obbligo inderogabile. Insomma le procedure avranno la rapidità dell’urgenza, ma solo qui in Piemonte avremo la certezza granitica che i mafiosi in colletto bianco, seppur insospettabili, non possano ricevere un centesimo.

Insieme al Presidente Cirio abbiamo, infine, sottoposto il testo del ddl Riparti Piemonte all’attenzione del Prefetto di Torino affinché esprima il suo qualificato parere circa suggerimenti per garantire l’impermeabilità assoluta della norma all’assedio delle mafie. Sappiano quindi i cinquestelle che la difesa delle istituzioni dalla malavita organizzata non trova oggi baluardo migliore dei Fratelli d’Italia: un segnale importante in questi tempi di scarcerazioni facili di boss mafiosi”.