Sonia Poggio: “Vivere questa emergenza ci fa capire quanto sia fondamentale ed inviolabile il nostro diritto alla Libertà”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera ai Mombaldonesi scritta dal sindaco di Mombaldone, Sonia Poggio, in occasione della celebrazione della ricorrenza del 25 aprile.


Quest’anno non sarà possibile celebrare insieme la giornata dedicata alla Liberazione.

Da una giornalista è nata un’iniziativa alla quale hanno aderito molti Sindaci nella nostra provincia.
L’iniziativa prevede che il Sindaco legga alle 11 del mattino, a voce alta, la poesia “Una sera di sole” (che noi abbiamo incorniciato e che riporterò di seguito) e che inviti tutti i cittadini a ripetere la stessa cosa ed alla stessa ora dalle proprie abitazioni. Il Sindaco dovrebbe inoltre farsi fotografare mentre legge la poesia e diffonderne tale immagine; noi abbiamo aderito solo in parte a tale iniziativa, pubblicando soltanto la poesia, escludendo in toto la fotografia del Sindaco e personalizzando la celebrazione come qui sotto descritto.

Noi desideriamo, che ciascuno sia LIBERO di fare ciò che viene ispirato dai propri sentimenti. Ritenendo la partecipazione della cittadinanza fondamentale ai fini della celebrazione e non essendo possibile ciò, a causa delle restrizioni imposte dalla lotta al Covid-19, questa Amministrazione ha pensato di dare un segnale di luce e di speranza visibile anche a distanza: il nostro Tricolore.
Abbiamo eseguito due installazioni luminose: una sulla facciata del palazzo municipale rivolta verso valle, l’altra sul fianco, posta sulla lapide dedicata ai Caduti.
Gran parte di noi ha conosciuto la guerra e soprattutto il sentimento dell’oppressione nel proprio Paese attraverso i racconti dei nostri genitori e dei nonni.
Vivere questa emergenza ci fa capire realmente quanto sia fondamentale ed inviolabile il nostro diritto alla Libertà ed alla nostra autonomia.
Ci auguriamo che questa luce accesa nella notte possa riscaldare i vostri cuori.

Riportiamo, di seguito, le note informative riguardo alla poesia che ci è stata trasmessa.
Perché questa poesia: La poesia è stata scritta da un giovane prigioniero del campo di concentramento di Terezin (Repubblica Ceca) in cui, tra il 1941 e il 1945, furono rinchiusi 15 mila bambini e adolescenti ebrei (250 vi nacquero, mentre gli ultra14enni furono impiegati nel lavoro coatto). A migliaia furono poi deportati nei lager di Auschwitz e Treblinka. Abbiamo scelto questa poesia per ringraziare chi si è battuto per la libertà e per ricordare il sacrificio di chi l’ha persa per sempre, ovunque sia successo.
Non è un dettaglio secondario che in “Una sera di sole” si ritrovi lo stesso impegno a cui tutti noi siamo chiamati in questa difficile emergenza sanitaria: resistere, per riconquistare la nostra libertà individuale e di popolo.

mombaldone 25 aprile 2020
mombaldone 25 aprile 2020