Settore vitivinicolo: la preoccupazione tra i vigneti di Moscato

In questi mesi così difficili, segnati da questa grande epidemia che coinvolge le nostre vite e l’economia di tutti, il lavoro nelle vigne prosegue come ogni annata e i nostri agricoltori sembrano esserne indenni, essendo tra le poche persone che si trattengono all’aperto, ma purtroppo non è così.

Anche il settore vitivinicolo è colpito dalla drammatica realtà che si sta vivendo, e anche se finora le vendite di mercato del comparto riferito all’industria sembrerebbero quelle dello scorso anno, soprattutto le piccole cantine – che si identificano in molte aziende sul territorio del Moscato – hanno le bottiglie ferme in casa e le spedizioni bloccate.

Gli agricoltori sono naturalmente preoccupati per un consumo che non avviene mentre un’altra vendemmia si sta avvicinando, ed in questo quadro piuttosto complesso, l’associazione dei sindaci del Moscato ritiene che tutti gli attori che operano sulla scena del comparto, dalle istituzioni al consorzio di tutela, debbano trovare una sinergia di lavoro che discuta ed affronti questa situazione, per difendere il lavoro in vigna e il reddito annuale dei contadini.

L’associazione dei Comuni del Moscato si rende quindi disponibile ma chiede a tutti i Consorzi di Tutela delle Denominazioni del territorio, quali organi più rappresentativi a livello tecnico, delle risposte in merito a ciò che si sta pensando di fare e a quali azioni intraprendere, mentre si deve certamente tenere alta l’attenzione sull’andamento generale dei diversi mercati ed avere un aggiornamento continuo sui dati e sulle condizioni che riguardano la campagna in corso.

L’associazione registra inoltre una forte preoccupazione per la mancanza di manodopera che, come per altre colture agricole, rischia di compromettere anche il lavoro nei vigneti.

“I sindaci del Moscato guardano con interesse alle azioni intraprese dalle associazioni agricole, che propongono piattaforme on line per fare incontrare domanda e offerta di lavoro, ed anche in questo caso – dice il presidente Alessio Monti – sarebbero favorevoli a un tavolo di confronto, all’istituzione di un tavolo di lavoro permanente composto dai sindaci, dalle associazioni di categoria e dei lavoratori e dall’istituzione regionale, per discutere il ricollocamento dei disoccupati che ricevono l’indennità Covid-19 e dei cassaintegrati, nonché di altre soluzioni”.