Scandalo revenge porn su Telegram, da Protection4Kids il sostegno alle vittime: “Non siete sole”

Oltre 70 mila iscritti nel gruppo principale, un altro da 50mila utenti, decine di gruppi di riserva con migliaia di persone all’interno. È questa la portata dei gruppi Telegram di revenge porn, letteralmente “porno di vendetta”. Un’enorme chat, accessibile a tutti, dove vengono scambiate foto, numeri di telefono, nomi e cognomi, i nomi delle città dove queste ragazze vivono, vengono fatte richieste di rendere la vita impossibile alle proprie ex fidanzate, girano video di minori (talvolta anche di otto-dodici anni) che spesso sono anche oggetto di vendita.
Negli ultimi giorni il caso è finito sotto la lente di ingrandimento in seguito alla denuncia di una ragazza che ha trovato per caso alcune sue foto sul gruppo.

Noi di atnews.it abbiamo incontrato Protection4Kids, che da mesi si occupa di combattere, tra le altre cose, il fenomeno del revenge porn.

Annachiara Sarto ha 21 anni e poche ore di sonno, mi risponde con una voce stanca ma determinata, “ci sono arrivate segnalazioni per tutta la notte” racconta. La sua carriera è intrisa di esperienze in campo umanitario e internships legali presso ONG interessate a sviluppare programmi di assistenza a donne e bambine vittime di abusi.
Ha lavorato presso la Prevent Human Trafficking di Washington DC (giugno 2019) e alla Daughter Organization in Nepal (agosto 2019).
Annachiara studia diritto internazionale all’università dell’Aja in Olanda, si sta specializzando in diritto penale internazionale e diritti umani, ha conseguito un major in mediazione legale in inglese e da mesi aiuta, insieme al suo team, centinaia di ragazze e ragazzi vittime di revenge porn.

Annachiara, raccontaci qualcosa di te, come sei arrivata a dare vita a Protection4Kids?

Mi sono sempre interessata al campo dell’Human Trafficking e alla tutela legale dei diritti dei minori vittima di abuso sessuale. Quest’estate ho vissuto a Katmandu, nell’organizzazione Chhori, che si occupa di reintegrare nella società le ragazze vittime di pedo pornografia, di tratta di esseri umani e di prostituzione forzata.
Ho vissuto 24 ore su 24 a contatto con queste ragazze e con le loro storie, è stata una di quelle esperienze che ti cambiano la vita.
Una sera una coordinatrice del centro mi ha chiesto di andare con lei in un “dance bar” per convincere le ragazze a venire nel centro per ricevere supporto, è stata un’esperienza terrificante, nel sotterraneo di questo edificio di cemento c’erano solo uomini ubriachi e ragazze drogate che offrivano prestazioni sessuali. Il secondo giorno sono svenuta e ancora adesso il ricordo di quell’esperienza mi mette i brividi.

Quando sono tornata a casa, ad agosto, sono stata chiamata per un colloquio dal CEO di ReputationUP, un’organizzazione che si occupa della rimozione di link lesivi in internet e di web reputation. Questo incontro, del tutto casuale, è stato determinante per la mia vita, ho ottenuto da ReputationUP tutti i fondi di cui avevo bisogno, e ho avuto la possibilità di fondare una ONG, è nata così Protection4Kids.

Ecco, raccontaci di Protection4Kids, di cosa si occupa?

Protection4Kids si occupa di contrastare il fenomeno della tratta e della pedo pornografia.
Vogliamo premettere innanzitutto che non siamo la polizia e non abbiamo intenzione di sostituirci ad essa o a qualunque organo di giustizia italiano ed internazionale.
Siamo un’organizzazione non governativa che è interamente aperta al dialogo ed alla collaborazione con le forze dell’ordine. Nasciamo da un progetto di aiuto a persone coinvolte in casi di pedo pornografia, tratta di minori, cyberbullismo e revenge porn. Il nostro impegno è atto a veicolare nel miglior modo possibile le segnalazioni alle autorità di giustizia competenti nel territorio.
In merito ai reati di revenge porn e cyberbullismo, la nostra ONG è supportata e sostenuta da ReputationUp, struttura internazionale specializzata in Diritto all’oblio ed Eliminazione di contenuti lesivi dal web.
La collaborazione con ReputationUP ci permette di offrire un servizio gratuito nei confronti di minori che stanno subendo atti di revenge porn e cryberbullismo. Ogni singola segnalazione rivolta alla nostra ONG viene studiata e processata nelle modalità a rispetto delle leggi vigenti e con gli organi di giustizia competenti.
Vedi, le ONG si impegnano su molti fronti nella vita di tutti i giorni, oggi una realtà da considerare è anche e soprattutto il web.
Il dipartimento di tratta degli Stati Uniti ha dichiarato che dal 2010 ad oggi la pedo pornografia e la tratta di esseri umani è connessa all’utilizzo del web, per questo è importante avere a disposizione strumenti informatici per combattere sul campo fenomeni come quelli che si sono verificati in questi giorni.”

Qual è il punto di forza di Protection4Kids?
Il motore di Protection4Kids sono comunque le persone, io sono la coordinatrice, ma abbiamo social media manager, fotografi, grafici, videomakers e numerose figure con esperienza internazionale, come i nostri esperti legali e i già citati IT Experts.
Siamo nati da poco, ad agosto, ma i risultati si vedono già e sono grandissimi, il riconoscimento è tanto. Dedizione, passione e determinazione ci contraddistinguono, siamo una struttura organizzata, con tante perone che amano quello che fanno.

Protection4Kids

Quali sono i progetti futuri di Protection4Kids?
In questi giorni tante persone sono venute a conoscenza del nostro lavoro, ieri avevamo 180 followers sulla pagina Instagram, oggi ne contiamo più di 4000, ma, come già detto, lavoriamo da agosto, casi come quello degli ultimi giorni esistono da anni e noi, come Protection4Kids, ci impegniamo per eliminarli.
Ma ci occupiamo di tanti altri progetti, uno di questi, di cui andiamo molto fieri, si chiama “Casa Colombia”.
Il governo colombiano ci ha dato in gestione un’ex-casa di narcotrafficanti a Medellin chiedendoci di modernizzarla e renderla una casa di accoglienza per bambine vittime di pedo pornografia e tratta di esseri umani.

Avevamo, inoltre, in programma un tour mondiale con un paio di date, Miami, Madrid, Roma, Castelfranco e Medellin, purtroppo il coronavirus l’ha bloccato ma ci auguriamo di poterlo fare il prossimo anno.

Wow Annachiara, ora però bisogna far sapere come sostenere il vostro lavoro.
La cosa fondamentale per noi è far conoscere i servizi che mettiamo gratuitamente a disposizione delle persone, per noi è fondamentale che le persone spargano la voce e condividano il progetto.  E’ importante far capire che se qualsiasi persona è vittima di revenge porn o attacchi mediatici si può rivolgere a Protection4Kids.
Per quanto riguarda le donazioni noi siamo una ONG e quindi no profit, sul sito si trovano tutte le informazioni per le donazioni, che ci permettono di continuare nel nostro lavoro.

Ti va di mandare un messaggio alle vittime di revenge porn?
Assolutamente sì, se mai una di loro stesse leggendo vorrei dirle che non è lei la colpevole, fidarsi della persona che si ama non deve essere una colpa, la colpa è di chi questa fiducia la tradisce. Non sei sola, non siete sole, la nostra è un’assistenza non solo legale ma anche psicologica.

Quando le chiedo di mandare un messaggio agli admin del gruppo Telegram e a chi ne fa parte preferisce non rispondere, la rabbia nei confronti di quest’ultimi è ancora tanta.

E allora, dopo una chiacchierata così intensa, inserisco io un ultimo messaggio.
Perché ci va un cambio di rotta, che deve essere per prima cosa culturale, perché se è importante educare i propri figli a difendersi è ancora più importante educare i propri figli a rispettare gli altri.
Per cui se leggendo hai pensato anche solo per un instante “se mandi certe foto in giro te la stai cercando” ricordati che la colpa non sarà mai di chi manda foto intime ma di chi le diffonde senza consenso. Questo deve essere chiaro.

Se questo è un uomo io non sono un uomo.

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