Lettere al direttore

“Non voglio aspettare a dire ‘ti voglio bene’ perché il futuro è adesso”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.


“Le mie riflessioni del 20 marzo”

Non so cosa succederà.
Non aspetto domani per fare ciò che posso fare oggi; non voglio aspettare a dire “ti voglio bene” o ad inviare un messaggio di ringraziamento, perché il futuro è adesso.
Grazie per avermi dato conforto nei momenti tristi e per aver contribuito a farmi sorridere.
Grazie per avermi aiutata a crescere.
Sono vicina a coloro che soffrono, che hanno amici o parenti divorati da un nemico invisibile, così temibile da non permettere l’ultimo saluto a nessuno, che tristemente se ne è andato o se ne andrà.

Ognuno, verso questo virusfenomeno, manifesta i propri timori in modi differenti, subendone la forza negativa travolgente o esorcizzandolo.Gli ironici fatalisti attirano le ire dei timidi; è difficile mantenere il controllo, sapendo che devi combattere contro chi, non ha mai ricevuto l’insegnamento del rispetto delle regole o chi, semplicemente le vuole disattendere.
Sono vicina a coloro che ogni giorno, perdono un po’ della loro vita per difendere quella altrui in nome di un giuramento, a quelli che la perdono totalmente, ai loro cari.
Sono vicina a coloro che contribuiscono alla continuità del benessere della collettività .
Sono vicina alle istituzioni, in modo particolare a quelle persone che le rappresentano con grande impegno professionale e umano.
Niente sarà più come prima, ma potrebbe essere meglio di prima, con maggiori investimenti in sanità, ricerca ed istruzione per rendere ancora più grande il nostro Paese che ha grandi uomini.

Milena Molinari


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