“L’Asl AT ed il Comune di Asti lavorano da sempre e costantemente alla gestione, anche territoriale, dei pazienti CoVID-19 positivi”

Più informazioni su

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Asl di Asti in risposta al comunicato della Cgil fp Asti e la Rsu Cgil Asl At (clicca QUI)

In merito alla nota della CGIL FP Asti e la RSU CGIL ASL AT in cui viene espressa preoccupazione circa la gestione dei ricoveri all’ospedale Cardinal Massaia di Asti, in particolar modo in funzione dei nuovi pazienti provenienti dalle RSA del territorio astigiano, l’Azienda sanitaria locale, insieme al Comune di Asti, ritengono importante sottolineare come in tal senso si stia lavorando da settimane e si stia gestendo il protrarsi dell’emergenza Coronavirus con quotidiano impegno e sforzo di tutti gli operatori impegnati sul campo.

“La ricerca e verifica di potenziali soluzioni idonee al di fuori dell’ospedale – spiegano il Commissario, Giovanni Messori Ioli, ed il Sindaco, Maurizio Rasero – è stata avviata da subito, sin dal mese di marzo scorso, identificando, tra l’altro, la Casa del Pellegrino di Villanova d’Asti anche grazie alla collaborazione di sua Eccellenza il Vescovo di Asti, per pazienti ancora positivi ed in buone condizioni generali di salute, ma non dimissibili a domicilio. Da allora abbiamo potuto appurare la presenza di soluzioni adeguate a livello strutturale, ma non attivabili a causa della carenza di personale sanitario che potesse esservi dedicato”.

Con un procedimento di verifica urgente, intanto, giovedì 23 aprile l’Asl AT ha posto le basi per poter avere a disposizione un nucleo residenziale della RSA “Clinica San Giuseppe”, che vede già assistiti alcuni dei propri ospiti positivi al Coronavirus. Entro lunedì 27 aprile dovrebbero essere acquisiti tutti i pareri necessari e, con l’avallo della Regione Piemonte, si potrà disporre di circa 30 posti letto per ricoveri di pazienti positivi al CoVID- 19.
Nel mentre, già nei giorni scorsi, sono state trovate soluzioni idonee anche fuori provincia: alcuni pazienti, infatti, sono già stati trasferiti in strutture torinesi, tra cui le Officine Grandi Riparazioni (O.G.R.).

“Il citato caso dell’Urologia – sottolinea Giovanni Messori Ioli – vede ricoverati oggi alcuni pazienti, ma è da intendersi come una misura assolutamente temporanea. Sin dall’inizio dell’emergenza, la Regione ci ha chiesto di ricavare 206 posti letto (tra degenza, terapia sub-intensiva e rianimazione) dedicati ai pazienti CoVID-19 positivi, numeri che abbiamo prontamente raggiunto e che, fortunatamente, non abbiamo mai superato, neppure nei giorni di picco massimo”.
Parallelamente, si registra un netto miglioramento rispetto allo stato di necessità dei posti letto di Rianimazione: ad oggi sono 12 quelli occupati, a fronte degli oltre 20 disponibili.

Infine, grazie al potenziamento delle attività di Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) e Sisp (Servizio di igiene e sanità pubblica), l’Azienda sanitaria sta seguendo con la massima attenzione la situazione di RSA ed altre Strutture residenziali, in particolare quelle che presentano maggiori criticità, riuscendo ad assicurare un monitoraggio giornaliero e costante ed avendo raggiunto una capacità diagnostica massima fino a circa 350/400 tamponi al giorno.

Più informazioni su