“La Passiùn di Gesü Crist” di Castagnole Monferrato quest’anno sarà in video sul web

Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso e delle limitazioni delle ordinanze, la tradizionale “La Passiùn di Gesü Crist” a Castagnole Monferrato, che ogni anno si ripete la sera del Giovedì Santo ininterrottamente dal 2003, non potrà svolgersi con il coinvolgimento della popolazione.

Il Comune di Castagnole Monferrato e gli organizzatori hanno però riflettuto sulla possibilità di offrire comunque al pubblico collegato attraverso al web un momento di riflessione dedicato a questa tradizione.
L’antropologo Piercarlo Grimaldi, che fu tra gli ispiratori di Luciano Nattino all’inizio del nuovo millennio nel riscoprire il canto di antica memoria e l’usanza locale afferma: “Il calendario rituale, quello che appartiene al tempo della tradizione, che scandisce l’intervallo festivo, tende ad esaurirsi nel cerchio dell’anno. […] Se interroghiamo in rete l’Atlante delle feste popolari del Piemonte e selezioniamo le feste che osservano una scansione ritmica che va oltre l’anno, scopriamo che poche sono quelle che hanno questa caratteristica temporale. L’ipotesi dunque è che la festa d’impianto orale debba essere incessantemente reiterata ogni anno altrimenti si rischia di perderne la memoria o, almeno, tratti preziosi della stessa. Evidentemente le forme e le pratiche rituali, se non vengono ripetute ininterrottamente, rischiano di corrompersi e di cadere nell’oblio.”

Partendo da questo assunto il sindaco Francesco Marengo e l’Archivio Teatralità Popolare di casa degli alfieri ed in particolare Massimo Barbero, Antonio Catalano e Patrizia Camatel hanno deciso di realizzare in questi giorni un nuovo video chiedendo la collaborazione di alcuni artisti nel realizzarlo e riprendendo testi di Luciano Nattino delle edizioni precedenti e nuove ispirazioni personali.
Questo video verrà trasmesso Giovedì 9 aprile alle ore 21 sulle pagine Facebook e Instagram dell’Archivio Teatralità Popolare e sul canale youtube del Banco delle Memorie nel preciso momento in cui si sarebbe dovuta svolgere l’iniziativa.

Com’è noto in questa comunità che negli anni ha saputo reinventare e costruire una nuova memoria e abitudine, la Passiùn a Castagnole Monferrato diventa espressione popolare e canto piemontese di antica memoria, senza effetti speciali né costumi orientali, al seguito di un “un grande ramo d’albero” (il Cristo-albero opera dell’artista tedesco Hans Jurgen Vogel, gentilmente concesso dalla Scarampi Foundation).
E’ diventata ormai un appuntamento fisso nella Settimana Santa, uno sguardo laico che è entrato nelle consuetudini di credenti e non.
“Siamo tutti discepoli e manigoldi”.

I testi che verranno letti e videoregistrati dai singoli artisti dalle loro abitazioni (tra cui Antonio Catalano, Patrizia Camatel, il contastorie Claudio Zanotto Contino, il Faber Teater) proporranno temi di meditazione intorno alla Passione di Gesù aperti a credenti a non credenti: il tutto attraverso l’elaborazione di un teatro che non vuole essere rappresentazione o spettacolo ma incontro comunitario.
Lucia Giordano del Faber Teater riproporrà il canto popolare di questua che un tempo veniva eseguito dai giovani del paese durante la Settimana Santa “La Passiùn di Gesü Crist” nella versione monferrina e con rimandi a quella provenzale.
Nella tradizione il gruppo di questuanti si spostava di casa in casa portando una semplice croce di canna e ricevendo in cambio del canto devozionale uova, vino, dolci e monete. L’esistenza di tale canto è attestata fin dal Seicento, ma l’origine risale probabilmente al Medioevo. La versione monferrina, in uso a Castagnole e non solo, è molto simile ad una delle più antiche redazioni provenzali databile tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo.

Il Giovedì Santo avveniva la cerimonia della legatura delle campane, messe a tacere in segno di lutto fino alla Resurrezione. Il loro suono, fondamentale per scandire i tempi di lavoro in campagna, veniva sostituito con quello di rudimentali strumenti rumorosi, quali raganelle e tarabacole (crepitacoli) composti da pezzi di legno e ferro, oppure strumenti sonori ricavati da corni e conchiglie.
Il sindaco Marengo proporrà anch’egli una riflessione, leggendo un passo in piemontese.
Un paesaggio sonoro che si contrappone al silenzio delle campane ed al tempo delle tenebre, unendo le solitudini di questo tempo.
E così, anche se in modo virtuale, il pubblico interessato che si collegherà diventerà “camminatore di domande”, usando il termine coniato da Luciano Nattino.

Il video è realizzato dal videomaker Diego Diaz, sul solco della valorizzazione del patrimonio culturale immateriale regionale.
L’iniziativa è realizzata da casa degli alfieri – Archivio Teatralità Popolare con il Comune di Castagnole Monferrato, con il contributo dell’Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato attraverso a “Cuntè Munfrà, dal Monferrato al Mondo” per la valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte e la collaborazione dell’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano.

la passiun di gesu crist