Lettere al direttore

“Giuramento del farmacista e sicurezza pubblica”

Riceviamo e pubblichiamo.


Buongiorno Direttore.
Quest’oggi [il 28 aprile, ndr] un amico sulla sessantina, che soffre di pressione alta, si è visto rifiutata la richiesta di rilevazione della pressione, da parte di due farmacie astigiane, le quali gli hanno sottolineato il fatto che tale servizio non avrebbe permesso loro di mantenere le distanze.
Ho letto il giuramento del farmacista (numero II):
“Difendere il valore della vita con la tutela della salute fisica e psichica delle persone ed il sollievo della sofferenza come fini esclusivi della professione ad essi ispirando ogni mio atto professionale con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale affermando il principio etico dell’umana solidarietà”.
Il rifiuto di cui sopra, non contrasta con la tutela della salute?
Non dovrebbero tutte le farmacie dotarsi di strumenti per raggiungere tale scopo, soprattutto in questi dannati giorni, in cui le persone hanno bisogno di maggiori rassicurazioni?
Alcuni supermercati misurano la febbre e le farmacie non misurano la pressione?
Sono perplessa.
Grazie per l’ascolto
Lettera firmata