FIM – FIOM – UILM: “Troppe deroghe concesse ad aziende non riconducibili a beni di primaria importanza”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa unitario di FIM – FIOM – UILM sulla riapertura di alcune aziende metalmeccaniche.


Domani riapriranno alcune aziende del settore metalmeccanico della provincia di Asti, dopo aver chiesto deroga al Prefetto di Asti rispetto alle prescrizioni dell’ultimo DPCM del 10 Aprile 2020. Siamo seriamente preoccupati e ribadiamo che i Codici Ateco non possono e non devono essere interpretati in maniera fantasiosa.

I lavoratori e le lavoratrici sono a casa da oltre tre settimane e riteniamo assolutamente sbagliato che le aziende richiamino i propri dipendenti tramite sms o e-mail senza aver effettuato uno screening dei singoli lavoratori, un modo insensibile e superficiale dove non si tiene assolutamente conto di quanti contagiati e morti ci sono stati con questo virus e di cosa l’infezione potrebbe ancora creare.

Tutti siamo chiamati ad un impegno ancora maggiore: costruire il dopo. Si perché un dopo ci sarà ma molte cose non saranno più le stesse. Il cambiamento va presidiato e governato da tutte le parti in causa, coniugando i bisogni delle persone con quelli delle imprese, non possiamo permetterci di subire scelte unilaterali delle aziende.

Le organizzazioni sindacali si batteranno con forza affinché le riaperture delle aziende avvengano nel rispetto dei tempi previsti dal Governo e dalle autorità sanitarie, per una ripartenza graduale, nel rispetto rigoroso delle norme di sicurezza.

Vanno costruiti protocolli interni tra Rsu e Rls, medico competente ed Asl; non sono più sufficienti quelli creati prima della chiusura stabilita dal primo Decreto Governativo.

Vanno create e condivise apposite brochure da consegnare ai singoli lavoratori con lo scopo di : Prevenire il rischio del contagio per i lavoratori, Intervenire in maniera tempestiva su eventuali casi di infezione, Definire piani di rientro, organizzazione delle aree di lavoro, Modalità di ingresso, Organizzazioni del tempo e spazio nelle aziende, Organizzazione delle situazioni di contatto con pubblico e esterni, Gestione dei fornitori in ingresso, Procedure di gestione in caso di positività ai test, Disposizioni sull’uso corretto dei DPI e detergenti per fronteggiare il Coronavirus, Effettuazione della sorveglianza sanitaria, Istruzioni per l’uso e lo smaltimento delle mascherine e dei guanti.

I lavoratori devono essere messi a conoscenza di Tutto non è assolutamente condivisibile essere richiamati tramite sms un Email o una semplice telefonata o informati con un semplice comunicato di quanto fatto.

La situazione in Piemonte non è affatto confortevole con 16.733 contagi e di cui 782 nella sola provincia di Asti, con una media Nazionale del 2,69% giorno su giorno mentre in Piemonte siamo al 4,7% dati cha hanno indotto il Governatore del Piemonte a proseguire con la linea di rigore al 3 Maggio per contenere il Coronavirus, il rischio è altissimo e nessuno si può permettere di aggravare questa situazione.
Una semplice deroga non può prevalere sulla salute dei lavoratori, non dobbiamo e non possiamo continuare ad essere il paese dei furbi, tutte le aziende, tutti gli artigiani sono riconducibili a qualche filiera, ma così facendo molte di loro saranno condannate alla chiusura.

Chiediamo alla Prefettura di non concedere deroghe a quelle aziende che non dimostrino comprovate esigenze primarie e inderogabili di lavoro.

p. FIM – FIOM – UILM
Pafundi – Seck – Uppo