Coldiretti Piemonte, Coronavirus: servono voucher per non perdere i raccolti del made in Piemonte

“Servono al più presto i voucher agricoli perché con l’avanzare della primavera il rischio è di non riuscire a raccogliere frutta e verdura Made in Piemonte che andrebbe, così, sprecata – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Una ricchezza della nostra agricoltura che non può andare perduta in un momento in cui le scorte alimentari rappresentano una risorsa strategica del Paese per le difficoltà nel commercio internazionale e le misure protezionistiche adottate da molti Paesi”.

Mezzo milione di giornate di lavoro sono andate perse in agricoltura a marzo con la chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri per far fronte all’emergenza Coronavirus.
Con il blocco delle frontiere sono venuti a mancare almeno duecentomila lavoratori stranieri che arrivavano temporaneamente in Italia per la stagione di raccolta per poi tornare nel proprio Paese.

“Bisogna sburocratizzare le procedure per consentire a cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne – concludono Moncalvo e Rivarossa -. Ancora più in questo momento, l’Italia non ha bisogno di posizioni ideologiche o di scorciatoie, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l’agricoltura e la produzione alimentare”.

Coldiretti ha varato la banca dati “Jobincountry”, autorizzata dal Ministero del Lavoro: una piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima on line e poi sul campo. Per ogni informazione consultare il sito: https://lavoro.coldiretti.it.