Usciremo “a riveder le stelle”?

Non solo i docenti, ma anche gli allievi dell’ITIS Artom vogliono dare il loro contributo alla rubrica “Una lezione per tutti!”. Si tratta di alcuni studenti delle classi 3AI e 3BI, che lo fanno riflettendo sul Dantedì chiedendosi ….Usciremo “a riveder le stelle”?


Usciremo “a riveder le stelle”?

Chissà se il Sommo Poeta si sarebbe mai aspettato che un giorno qualcuno avrebbe ideato una giornata interamente dedicata a lui, il Dantedì…?
Ma sì, l’Alighieri era ben conscio delle proprie qualità!
Però, chissà se si sarebbe mai aspettato che il primo Dantedì della storia sarebbe caduto proprio nel bel mezzo di una pandemia che ci obbliga a stare chiusi in casa…
Cos’è il Dantedì? Il 25 marzo è il giorno in cui si ritiene abbia avuto inizio l’avventura vissuta da Dante nel suo capolavoro, la Divina Commedia e, da quest’anno, il 25 marzo è anche il giorno in cui festeggiamo il padre della lingua italiana.
Qui, in Italia, il Dantedì si è celebrato in modi differenti: mentre alcuni hanno scelto di onorare il giorno in modo digitale, altri hanno optato per un approccio più “analogico”. Nonostante le restrizioni, infatti, la gente non ha rinunciato a far sentire la propria ammirazione, recitando i versi del Poeta dai balconi di tutto il Paese.

Nel mondo digitale, invece, si è riusciti a dare un’impronta internazionale all’evento dedicato allo scrittore fiorentino: questa crisi sanitaria ci ha portati a utilizzare siti web e social network per contribuire a diffondere la cultura dantesca.
In preparazione all’evento, sono stati creati due hashtag: #Dantedì e #ioleggodante; alcuni utenti hanno condiviso video nei quali recitavano versi della Divina Commedia.
Noi studenti delle classi 3AI e 3BI dell’I.T.I.S. “A. Artom”, incoraggiati della nostra insegnante di Lettere, abbiamo condiviso sui nostri profili Instagram delle stories nelle quali abbiamo citato una terzina a piacimento, inserendo anche i due hashtag dedicati.
Forse, per la nostra generazione, è “anomalo” aderire a questo tipo di celebrazioni: la maggior parte di noi giovani non dà molta importanza alla cultura; Dante, nel XXVI canto dell’Inferno, scrive una terzina che dovrebbe darci da pensare:

“Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.”

Perché accontentarsi di una vita vacua, quando possiamo arricchirla con il sapere?
In questo periodo, in cui siamo serrati in casa, internet e i social media forniscono un modo nuovo per accrescere la nostra cultura.
Ora possiamo solo aspettare tempi migliori ma, come per Dante, arriverà anche per noi il giorno in cui usciremo “a riveder le stelle”.

Raviola Stefano, Roncari Chiara, Tremante Giulia (3AI)
Andreetta Nicolas, Pettavino Ilaria, Sacchetto Edoardo (3BI)

Si ringrazia per la collaborazione la docente Giorgia Mendola.