Riunione in Prefettura ad Asti: al via i primi controlli sugli spostamenti nel territorio

Si è tenuta stamane, presso la Prefettura di Asti, una riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal Prefetto Terribile, alla quale hanno partecipato, in modalità videoconferenza skype, il Presidente del Tribunale di Asti Giancarlo Girolami, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti Alberto Perduca, il Presidente della Provincia Paolo Lanfranco, il Sindaco di Asti Maurizio Rasero, i vertici delle Forze dell’Ordine e delle specialità di Polizia (Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria e Polizia Postale), il Comandante Provinciale Vigili del Fuoco Ferdinando Franco e il Comandante della Polizia Municipale di Asti Riccardo Saracco.

Nell’incontro sono stati analizzati i contenuti del nuovo decreto, adottato in data 9 marzo dal Presidente del Consiglio dei Ministri, recante misure di contenimento del contagio dal virus COVID-19, che ha, sostanzialmente, esteso le misure del decreto dell’8 marzo, in cui era ricompresa la Provincia di Asti, all’intero territorio nazionale.

Si è pertanto concordato di attivare con immediatezza i primi servizi di controllo e di monitoraggio, da parte delle Forze di Polizia, in collaborazione con la Polizia Locale, soprattutto con riferimento alla prescrizione di evitare ogni spostamento delle persone fisiche sul territorio salvo che questo non sia motivato da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero da motivi di salute. I controlli saranno effettuati anche sulle linee ferroviarie e nelle Stazioni.
Le persone controllate dalle Forze di Polizia dovranno comprovare le ragioni degli spostamenti e saranno invitate, in occasione del controllo, ad esibire, ovvero a compilarla se sprovvisti, apposita autodichiarazione sulla cui veridicità saranno effettuati, a campione, successivi controlli.

Il mancato rispetto degli obblighi previsti dal D.P.C.M. dell’8.3.2020 può configurare la violazione dell’art. 650 c.p., ferma restando la possibile qualificazione penale dei comportamenti rilevati anche ai sensi dell’art. 452 c.p. (delitti colposi contro la salute pubblica), cui possono aggiungersi le infrazioni commesse per dichiarazioni mendaci.

Si ricorda pertanto che:
– nella nozione di comprovate esigenze lavorative rientra il trasporto delle merci, al fine di consentire alle aziende di proseguire l’attività; per quanto attiene agli spostamenti dei lavoratori, allo scopo di agevolare i controlli, i datori di lavoro possono fornire ai dipendenti una attestazione o un documento (tessera o simili) che comprovi il rapporto di lavoro, mentre i liberi professionisti e gli artigiani dovranno avere al seguito idonea documentazione;
– nell’ambito della effettiva necessità rientra ad esempio quella, per gli abitanti di centri ove non vi sono negozi, di recarsi nel centro più vicino per provvedere agli acquisti necessari per la vita quotidiana;
– nei motivi di salute sono ricomprese le cure ospedaliere, ambulatoriali, l’approvvigionamento di farmaci e simili.

É stato, poi, ribadito che le attività di ristorazione e bar sono consentite solo dalle ore 6.00 alle 18.00, e comunque con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni necessarie per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Oltre tale limite di orario l’attività può comunque proseguire mediante consegne a domicilio, a condizione che chi organizza l’attività di consegna – lo stesso esercente ovvero una piattaforma – eviti che il momento della consegna preveda contatti personali.
Si è inoltre evidenziato che è ancora vigente il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus COVID-19.
A tutti viene chiesto di tenere il massimo rigore nell’assicurare il rispetto delle prescrizioni previste nel Decreto, rendendo ciascuno responsabile ed attento ai comportamenti corretti da tenere nell’interesse dell’intera comunità.

Per ogni ulteriore chiarimento in merito ai divieti disposti dal DPCM, e nell’attesa di ulteriori e più dettagliate disposizioni dal Ministero dell’Interno, la Prefettura sta predisponendo una serie di risposte a quesiti già pervenuti da pubbliche amministrazioni e privati cittadini, che sarà consultabile sul sito istituzionale all’indirizzo www.prefettura.it/asti.