Firmato l’accordo tra Regione, Cgil-Cisl-Uil e Parti Sociali sulla cassa integrazione in deroga

Il provvedimento coinvolge per ora 166mila lavoratori. Cgil Cisl Uil regionali “Ora estensione a tutti gli altri”

Firmato l’accordo Regione Piemonte CGIL-CISL-UIL e Parti Sociali sulla Cassa Integrazione in Deroga per garantire a tutti i lavoratori la copertura della situazione di emergenza di queste settimane. Al momento il provvedimento coinvolge 166mila lavoratori.
L’accordo garantisce a tutti i datori di lavoro e ai loro dipendenti, per i quali non sono disponibili gli ammortizzatori sociali ordinari, o che li abbiano già esauriti, di accedere alla Cassa Integrazione in deroga. A tal fine sono stati compresi e tutelati anche i Lavoratori Intermittenti, i Lavoratori Somministrati, tutti gli apprendisti, i lavoratori agricoli ed anche tutti i lavoratori degli appalti anche in caso di subentro dopo il 23 febbraio di altra impresa.
Per i Lavoratori non ancora coperti la Regione Piemonte e tutte le parti sociali, come già fatto nei giorni scorsi da CGIL-CISL-UIL, chiederanno al Governo di modificare la norma del D.L. n.18 del 17 marzo 2020, al fine di coprire tutti i lavoratori domestici (Colf, badanti, ecc.) e tutti i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio 2020 ed attualmente senza lavoro, che ad oggi sono ancora esclusi dai provvedimenti.

L’accordo garantisce tempi certi e procedure sindacali corrette per l’accettazione delle domande che sopra i 5 dipendenti prevedono l’obbligo dell’accordo sindacale e che dovranno essere indirizzate alla Regione Piemonte.
CGIL-CISL-UIL del Piemonte hanno richiesto l’anticipazione del pagamento delle integrazioni salariali.
La Regione Piemonte si è impegnata ad allargare a tutto il Sistema bancario regionale l’esperienza positiva già realizzata in passato con Banca Intesa San Paolo e con Banca Sella che in Piemonte hanno sottoscritto un protocollo per l’anticipo della CIGS e del FIS ai lavoratori.

“Ora la Regione Piemonte – spiegano Claudio Stacchini (Cgil), Gianni Baratta (Cisl) e Teresa Cianciotta (Uil) – deve lavorare per garantire l’erogazione dell’anticipo a tutti gli ammortizzatori con causale “Covid-19”, quindi CIGO, FIS e CIG in Deroga, allargando, oltre che a istituti di credito già coinvolti, questa possibilità a tutto il Sistema del Credito Piemontese. Devono essere definite rapidamente le modalità operative telematiche per rendere la concessione degli anticipi più rapida possibile, per garantire il reddito a migliaia di lavoratrici e lavoratori a cui troppe aziende stanno già negando la copertura della Cassa Integrazione”.

In una nota stampa, l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, sottolinea che “Vista l’estrema gravità della situazione attuale, che mette a rischio la tenuta stessa del tessuto produttivo e sociale della nostra regione, con questo accordo le parti si sono impegnate a farsi parte attiva affinché i datori di lavoro assumano tutte le iniziative possibili per evitare pesanti ricadute negative sul piano occupazionale, promuovendo un utilizzo esteso degli strumenti di sostegno e tutela rappresentati dagli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro di tipo ordinario, integrati, per chi non può accedervi, e in particolare per le piccole aziende, fortemente esposte sul mercato, dalla Cassa integrazione in deroga. Consentendo anche di estendere in modo capillare la rete di sicurezza a salvaguardia dei lavoratori e delle loro famiglie che, come le parti hanno concordato, va costruita a garanzia della continuità dell’attività svolta sul territorio da tutti gli operatori economici.”

Il Decreto Interministeriale del 24 marzo assegna al Piemonte 82.506.160 euro per la Cassa in deroga. Tali fondi potrebbero essere integrati dai residui della precedente gestione degli ammortizzatori in deroga, che ammontano a 5.085.987 euro.  La Cassa integrazione in deroga può essere richiesta da tutti i datori di lavoro per cui non trovino applicazione le tutele previste dalle attuali normative in materia di Casa integrazione ordinaria, Fondo di integrazione salariale e il cui settore non sia dotato di specifici sistemi di ammortizzatori sociali quali i Fondi di solidarietà bilaterali per tutte le tipologie di lavoro alle dipendenze, ad eccezione dei dirigenti. I lavoratori interessati devono risultare in forza al datore di lavoro richiedente alla data del 23 febbraio 2020.