Coronavirus Piemonte, la Regione riorganizza gli ospedali mentre salgono i positivi

L’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ha diramato un nuovo comunicato sulla situazione Coronavirus Covid19. Sono sempre più ridotte le informazioni che trapelano relativamente ai contagi: il bollettino delle 18, diramato dalla regione alle 18.45, parla di 221 persone risultate positive al test in Piemonte.

Risultano 162 le persone ricoverate in ospedale. Di queste, 38 si trovano in terapia intensiva: rimangono 7 ad Asti, 11 a Torino (1 al Maria Vittoria, 3 alle Molinette, 1 al Martini, 1 al Mauriziano, 5 al Giovanni Bosco), 4 al San Luigi di Orbassano, 6 a Vercelli, 6 a Tortona, 1 a Biella, 1 a Cuneo, 1 a Alessandria, 1 Novara. Sono in isolamento domiciliare fiduciario 54 persone in tutta la Regione, mentre finora sono 1.108 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, 739 dei quali risultati negativi. Sono venti in tutto i ricoverati all’Ospedale di Asti, tra loro ci sono anche tre alessandrini.
Anche in questo aggiornamento, non sono stati resi noti i dati relativi ai positivi di ogni provincia, mentre la Protezione Civile nazionale verso le 20 ha aggiornato i dati provinciali, indicando che i casi positivi di Asti sono passati da 47 di ieri a 50.

RIORGANIZZAZIONE DEGLI OSPEDALI

«Abbiamo rappresentato al Governo la situazione di difficoltà del Piemonte, non vogliamo compiere fughe in avanti, ma è necessario prendere atto che nella nostra regione non è più possibile ricondurre i contagi a focolai accertati. In questo caso, la norma prevederebbe l’applicazione delle stesse disposizioni riservate alle zone con focolai autoctoni (come la “zona gialla” in Lombardia). Attendiamo al più presto una risposta dal Governo». Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, commentando l’evolversi della situazione in Piemonte sul “coronavirus covid19”.

Quanto alla disponibilità di posti letto da dedicare ai pazienti affetti da “coronavirus covid19”, l’assessore osserva che si stanno attrezzando tutti gli ospedali strutturalmente idonei a ricavare uno o più reparti da destinare all’emergenza, in modo da evitare il più possibile la “movimentazione turistica” dei pazienti verso i “Covid Hospital”.

«Secondo la letteratura scientifica – rileva Icardi – ad ogni posto di rianimazione, corrispondono 5 posti di ventilazione e 20 di ricovero ordinario. Su questo paradigma, stiamo riorganizzando la rete ospedaliera di emergenza, con l’obiettivo di mantenere i pazienti affetti da coronavirus sul territorio, avendo in questo modo a disposizione complessivamente un maggior numero di posti letto rispetto alla soluzione dei soli “Covid Hospital”».

NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE

Da lunedì inizieranno le operazioni di assunzione di nuovi medici, infermieri e operatori socio sanitari per rafforzare la risposta del Servizio sanitario regionale all’emergenza. A questo scopo, presso l’Unità di crisi, è stato istituito un Ufficio acquisizioni risorse umane, che provvederà anche all’attivazione del reclutamento degli specializzandi delle Scuole di Medicina dell’Università degli Studi di Torino e del Piemonte orientale, con le quali è stata predisposta una convenzione, approvata nella seduta di Giunta di venerdì 6 marzo. «Stiamo inoltre predisponendo – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – un sistema di premialità per il personale che in questi giorni, con grande professionalità e senso del dovere, è impegnato in prima fila nel fronteggiare l’epidemia».

ACQUISTO DISPOSITIVI E APPARECCHIATURE PER GLI OSPEDALI

È stato messo a punto un nuovo meccanismo centralizzato di acquisto del materiale necessario alle strutture sanitarie piemontesi per la gestione dell’emergenza. Presso l’Unità di crisi è operante da oggi un Ufficio Acquisti Beni e servizi. Due gli obiettivi primari: dotare il personale delle necessarie misure di protezione e potenziare le terapie intensive. Sul primo fronte sono già in via di distribuzione alle aziende sanitarie 33.000 mascherine ffp2 e ffp3, 1.000 fra camici e tute impermeabili, un migliaio di visiere, altrettanti calzari, 80.000 guanti. Sul fronte delle terapie intensive, sono stati acquistati 5.000 caschi cpca, 120 fibroscopi monouso e 100 pompe-siringhe. È inoltre in fase di acquisto una prima tranche di 30 ventilatori polmonari.