Cooperativa Sociale Mimosa: “Tutti siamo chiamati a grandi sacrifici, a modificare le nostre abitudini, a sperare”

Riceviamo e pubblichiamo.


“Io resto a casa

Seguire le norme è un dovere e come tale devono essere rispettate per il bene e la salute di tutti, ma, lo ammetto, per un attimo ci siamo sentiti facenti parte del limbo dell’inferno dantesco.

Noi, educatori e operatori del settore socio-assistenziale praticamente dimenticati!

IO RESTO A CASA per noi non vale! Il nostro lavoro nelle varie comunità è stato quasi ignorato dalle varie istituzioni.
Come spiegare ai minori presenti nelle strutture la sospensione di ogni tipo di attività e la costrizione forzata a restare in struttura?

Come gestire, in questa situazione di emergenza, le mamme con i bambini, con crisi di panico e paura, considerando sospese tutte le psicoterapie ed i colloqui?

Da qui in avanti, turni al collasso, educatori stremati e paura, tanta paura!

Vorrei quindi incoraggiare e ringraziare tutti gli operatori del settore sociale, che si prodigano in questa situazione di emergenza, con grande professionalità, inventando ogni sorta di intrattenimento. Le cuoche e le addette alla pulizia sempre presenti e attive. Insieme possiamo farcela. Tutti siamo chiamati a grandi sacrifici, a modificare le nostre abitudini, a sperare.

Non è facile insegnarlo a ragazzi, né tanto meno fargli comprendere che la soglia non si può varcare, non per punizione, ma per combattere un nemico invisibile, che può colpire chiunque.”
Mimosa Società Cooperativa Sociale