Asti, gruppo consiliare del PD: “Ordine del Giorno: Parità di Genere”

In occasione della Giornata della Festa della Donna il Gruppo consiliare del Partito Democratico, composto da Maria Ferlisi, Luciano Sutera Sardo e Giuseppe Dolce, ha predisposto un Ordine del Giorno in cui chiede al sindaco Maurizio Rasero e alla sua Giunta di assumere, anche attraverso interlocuzioni verso l’attuale Governo Italiano, “tutti gli atti e le iniziative volte a promuovere la corretta attuazione e applicazione della normativa nazionale e comunitaria vigente in tema di contrasto alla discriminazione di genere nell’ambito lavorativo, con particolare riferimento all’equa retribuzione.” 

“Mettere in campo azioni e misure per la parità salariale tra donna e uomo non è una questione di numeri ma è una questione di civiltà, libertà e diritti” scrivono la capogruppo Ferlisi, insieme a Sutera Sardo e Dolce perchè “troppe diseguaglianze impediscono alle donne di coniugare lavoro e famiglia”.

Secondo l’ultimo rapporto sulla “disparità di genere” (Global Gender Gap Report), spiegano gli stessi in una nota inviata alla stampa, stilato dal Word Ecomonic Forum, relativo all’anno nel 2017 – rapporto stilato in base a indicatori che, tra il resto, misurano l’uguaglianza di genere, il lavoro femminile e gli investimenti pubblici per le famiglie – l’Italia risulta all’82esima posizione in una classifica di 144 Paesi del mondo, perdendo posizioni rispetto agli anni precedenti, superata dai paesi del centro-nord Europa e, adesso, da Slovenia e Grecia. Nel Regno Unito  è in vigore dal 2017 il Gender Pay Gap Reporting, un mezzo essenziale per monitorare il divario salariale nel settore pubblico, privato e del volontariato, in Germania, dal gennaio 2018, il Wage Transparency Act stabilisce che gli uomini e le donne che svolgono lo stesso lavoro debbono ricevere lo stesso salario; le loro misure sono basate sulla trasparenza.

“In Italia – scrivono i consiglieri – dal 2006 esiste un Codice delle Pari Opportunità: ogni due anni le aziende sopra i 100 dipendenti devono redigere un rapporto sulla situazione del personale, con vari parametri per verificare che non vi siano discriminazioni e ostacoli basati sul genere, tuttavia l’elenco delle aziende che inviano il rapporto non è pubblico e le sanzioni per coloro che non lo compilano molto poco incisive e si riscontra un’elevata sperequazione salariale legata alla differenza di genere: come riporta sempre il Gender Gap Report 2017, in Italia gli uomini hanno guadagnato in media il 12,7% in più delle donne. L’Italia– proseguono – può e deve adeguarsi ai Paesi virtuosi (come la Germania e il Regno Unito) non solo perché lo chiede l’Europa ma perché è giusto, l’abbattimento del gap salariale tra uomo e donna – unitamente all’adozione di misure a supporto della famiglia con prole – avrebbe ingenti effetti positivi anche sull’economia e sulla crescita demografica”.

Con un’iniziativa trasversale della deputata Chiara Gribaudo, fanno sapere dal PD Asti, sottoscritta dalle deputate di tutti gli schieramenti politici presenti al Governo, è stata depositata una proposta di legge finalizzata ad innovare il Codice delle Pari Opportunità. La proposta di legge, prevede: la pubblicazione, nel sito del Ministero, dell’elenco delle aziende che hanno trasmesso il rapporto sul rispetto della parità di genere e delle aziende che non lo hanno trasmesso, richiede che, con decreto ministeriale, si specifichi, oltre alle indicazioni per la redazione del rapporto, le modalità di accesso da parte dei dipendenti dell’azienda interessata nonché le modalità di pubblica­zione degli estremi del rapporto nel sito della stessa azienda. La proposta specifica inoltre alcune modalità di controllo e di sanzione e prevede che la relazione biennale sull’applicazione della legislazione in materia di parità e pari opportunità nel lavoro sia svolta dalla consigliera o dal consigliere nazionale di parità. (Per leggere la nota inviata dal PD clicca QUI)