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Speciale 118 Sindaci: intervista ad Antonio Rago, sindaco di Castelnuovo Don Bosco

118 Sindaci: incontriamo Antonio Rago, sindaco di Castelnuovo Don Bosco.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Assolutamente no. Io sono nato ed ho vissuto fino a 11 anni in un paese della Calabria, dove il sindaco era una persona (almeno in quei tempi) fuori dalla vista quotidiana ed in particolare di quella dei bambini.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Le mie candidature a Sindaco (di due paesi diversi) sono sempre state quasi automatiche.

La prima volta (vivevo a Mombello solo 4 km da qui, ma in provincia di Torino) sono stato proposto dalla gente del paese, che mi ha quasi spinto ad accettare la candidatura, e che poi deve essere anche stata contenta perché mi ha rieletto nel mandato successivo.

Poi, a Castelnuovo, il diventare Sindaco è stato un po’ un obiettivo. Nelle legislature del Sindaco Giorgio Musso, sono stato nominato Vicesindaco ed ho lavorato con Lui.

E’ stato poi il Dottor Musso, alla fine della scorsa legislatura a proporre me come suo successore. E la proposta è stata ben accolta prima dal gruppo e poi dai cittadini di Castelnuovo.

E per me, la elezione a primo cittadino è stata quasi come l’avverarsi di un sogno.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Come già detto prima, sono stato per 10 anni sindaco di Mombello, non lontano da qui, ma nel torinese.

Poi ho fatto 10 anni da Vicesindaco a Castelnuovo insieme al dottor Giorgio Musso (ero un po’ il suo braccio destro) che ancora oggi ringrazio di cuore.

Abbiamo lavorato molto bene insieme, naturalmente ognuno nel rispetto del proprio ruolo.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Ho capito di essere stato eletto solo e quando ho visto i risultati del voto.

Ho subito pensato: siccome voglio bene a Castelnuovo e i Castelnuovesi vogliono bene a me, (hanno riconosciuto il mio lavoro da Vicesindaco), sono consapevole che come Sindaco dovrò dare ancora di più.

Ha un sogno o un grande progetto (che potrebbe essere tutt’ora nel cassetto), che vorrebbe realizzare?

Di rendere sempre più bello e attraente il nostro Centro Storico, che comunque già lo è, realizzando nuovi lavori di riqualificazione.

Inoltre, partendo dal fatto che il nostro paese è stato paese natale di ben 4 Santi e uno di essi è venerato in tutto il mondo, vorrei fare in modo che il paese si integrasse di più con questa immagine, oggi relegata prevalentemente al solo sito del santuario.

Credo cercherò contatti con i rettori salesiani, con i quali ci sono già ottimi rapporti, per sviluppare questa tematica, avendo di riferimento i luoghi in cui hanno vissuto altri santi importanti (Penso ad Assisi, Cascia, Padre Pio, San Giovanni Rotondo ecc).

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