Pierangela Dagna sul Coronavirus: “Alle scuole l’autonomia per decidere come recuperare le lezioni perse”

Si è insediata solo dallo scorso 19 febbraio la nuova Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Asti, Pierangela Dagna, ed è subito chiamata in causa in un momento molto delicato per le scuole, che devono fare i conti con una chiusura imprevista per il Coronavirus Covid 19.

La Dirigente ha fatto riferimento all’Ordinanza predisposta dal Governo per le Regioni, in cui si stabilisce che i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche sono sospese fino al 15 marzo: viene dunque definita una prima data specifica, che nella prima comunicazione ministeriale non era indicata. Non solo, le scuole, e quindi le famiglie, avranno la possibilità di ricevere i rimborsi delle spese già sostenute per i viaggi, quindi le quote di partecipazione e, ad esempio, gli impegni con i vettori di trasporto.

Volendo, le scuole, se perdurasse questa chiusura imposta per cause di forza maggiore, potrebbero utilizzare metodi alternativi di insegnamento a distanza. “Le scuole – spiega la Dirigente – hanno contratti con gli operatori dei registri elettronici che prevedono pacchetti per caricare le lezioni ed agevolare la formazione a distanza”.

Entro venerdì si saprà se continuerà la chiusura delle scuole o se il presidente della Regione Alberto Cirio deciderà di riaprirle. Nel caso continuasse la quarantena, l’auspicio della Dirigente è che si vada verso una sospensione e non di una chiusura, con la possibilità per gli operatori, le segreterie ed il personale ATA di accedervi, anche per effettuare attività di primaria importanza come la pulizia dei locali, chiusi da molti giorni dopo le feste di Carnevale. Inoltre, Dagna sottolinea come le istanze delle scuole locali siano subito sottoposte al Ministero: “Le criticità che ci stanno pervenendo sono segnalate direttamente al Ministero, per cui nessun istituto deve sentirsi lasciato a se stesso”.

Dagna ribadisce inoltre che la chiusura non peserà sui giorni di assenza, ne del personale, tanto meno degli alunni. Il problema è il recupero dei giorni perduti, per riuscire a garantire di portare a termine i programmi.

“Con l’autonomia scolastica, le scuole, riconvocando il Consiglio d’Istituto, in cui fanno parte anche i genitori e, per le scuole superiori, anche gli studenti, possono decidere come recuperare, senza ovviamente scavalcare i vincoli del calendario regionale. Si potrebbero ridurre i ponti, per esempio, oppure decidere di aprire il sabato.”

C’è anche la possibilità di prolungare la durata, a giugno, spostando la fine delle scuole. “In questo caso, l’importante è che non vada ad impattare con le date degli Esami, quelli delle scuola secondaria di primo grado, ne con gli Esami di Stato.”

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